1 gennaio 2026

Maria è testimone della gioia e dello stupore per il suo bambino, e tutto custodisce nel suo cuore. Impariamo da lei a meditare la Parola, e a trovare in Dio la forza per ogni giorno. Oggi ricorre la 59ª Giornata della pace.


«NATO DA DONNA»



Con un'espressione lapidaria l'apostolo Paolo traccia il ruolo di Maria senza nominarla direttamente (II Lettura); così troviamo anche nel Vangelo di Giovanni, nelle nozze di Cana («Che ho da fare con te, o donna?») e l'episodio della crocifissione («Donna, ecco tuo figlio»). Paolo, a eccezione di questo indizio, non nomina mai Maria, concentrandosi sul Figlio, nato dal seme di Davide secondo la carne. L'evangelista Luca, invece, si sofferma a lungo su di lei, che si innalza in Dio per la sua umiltà: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Vangelo). Si tratta di un'azione in opposizione all'azione di chi divide (diavolo). Colei che "ricompone" nel suo cuore è in perenne lotta contro colui che "dilania". È un'antitesi radicale! La formula di benedizione che Dio, per mano di Mosè, consegna ad Aronne: «Ti benedica il Signore e ti custodisca» (I Lettura), possiamo vederla applicata pienamente in Maria, la quale, in quanto Madre di Dio, è la depositaria della Parola: l'eletta è la prediletta proprio perché l'umile benedetta. Maria, grembo del Figlio, magnifica il Signore per le meraviglie in lei compiute: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme!».

don Michele G. D'Agostino, ssp

Madre di ogni dono, perché Madre di Dio

Aiutati dalla fantasia e dagli studi andiamo a Efeso, antica città della Turchia. C'è un Concilio ecumenico che è stato convocato per discutere definitivamente su Gesù e la sua santa madre, Maria di Nazaret. Era l'anno 431 dell'era cristiana e i vescovi convenuti, soprattutto dal Medio Oriente, ma anche dall'Occidente latino, intendevano confutare la tesi del vescovo Nestorio, il quale sosteneva che la Vergine Maria non fosse la Madre di Dio, ma solo dell'uomo Gesù. E a questa discussione partecipava anche il popolo di Dio. La questione aveva toccato in profondità i cuori dei cristiani al punto che, quando si diffuse la notizia che il Concilio aveva definito e fatta propria la dottrina della "Madre di Dio", il popolo esplose in una grande gioia. Perché? Perché il sensus fidei del popolo cristiano aveva intuito, ancor prima della pronuncia dei Padri conciliari, che se Maria fosse stata solo la madre dell'uomo Gesù non ci sarebbero state per l'umanità né la redenzione, né la salvezza. Dopo i dibattiti teologici dei vescovi convenuti, uniti alla preghiera incessante dei padri e del popolo santo di Dio, la verità teologica, già creduta di fatto, è proclamata ufficialmente: in Gesù Cristo, il figlio di Maria, nell'unica persona divina del Verbo, è assunta la natura umana presa dal grembo verginale di sua Madre. Vedere Gesù significa vedere un vero uomo, ma contemplare quell'uomo significa contemplare Dio stesso. Grazie alla fede di Maria santissima, Dio ora è indissolubilmente legato agli uomini e questi, per quanto possano anche rifiutarlo o ribellarsi, sono legati a Dio, al suo amore che perdona. È da questo legame indissolubile che nasce la pace: pace tra Dio e l'uomo, pace dell'uomo con Dio, pace fra gli uomini che Dio ama. Era il programma e l'augurio degli angeli a Betlemme e ora diventa il programma di vita di ogni discepolo di Gesù. Maria, la madre della vita, ci aiuti ad essere dalla parte della vita - sempre! -, qui sulla terra, dove il tempo scorre veloce e implacabile, e nella beata eternità, dove godremo della vita piena e redenta che tutti ci attende. Infine, ma non per ultimo, la divina maternità, che oggi celebriamo, è il fondamento incrollabile della nostra speranza, e questa certezza non si fonda su un generico buonismo, ma è un «regalo che viene direttamente da Dio e che ci sostiene nel nostro cammino di fede e ci aiuta a guardare oltre le difficoltà del presente, verso un futuro di salvezza e di gioia» (papa Francesco).

don Giuseppe Sacino, igs



Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, all'inizio del nuovo anno presentiamo a Dio i nostri desideri e le nostre aspirazioni, sicuri della materna intercessione di colei che con la sua obbedienza è diventata Madre di Dio e della nuova umanità.

Lettore - Preghiamo insieme:
 Per intercessione di Maria,
ascoltaci, Signore.

1. Per la Chiesa: sia per l'umanità, ancora segnata dal peccato, dalle discordie e dalle guerre, un faro di luce, verità e speranza. Preghiamo:
2. Per i responsabili delle nazioni, gli amministratori della giustizia, i legislatori, e gli educatori: il nuovo anno sia occasione di riflessione e di decisione, affinché ogni impegno e ambizione sia posto al totale servizio delle persone loro affidate. Preghiamo:
3. Per l'umanità: la pace dei popoli, così duramente provata susciti in tutti l'impegno per la promozione del rispetto, dell'accoglienza, del dialogo, a partire dalla famiglia per estendersi a ogni ambito della vita. Preghiamo:
4. Per noi e la nostra comunità: possiamo offrire, come Maria, le nostre vite al servizio della volontà di Dio, per servirlo con opere di giustizia, carità e pace. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Grazie, o Padre! Per compiere la tua opera di salvezza hai donato all'umanità la tua creatura più bella, Maria, l'umile donna del servizio e della preghiera. Lei, che è divenuta madre del tuo Figlio unigenito, sia per noi maestra e regina nel cammino alla sequela del suo figlio Gesù. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A - Amen.

Proposte per i canti

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. - Inizio: O Maria santissima (586); Venite, fedeli (484). Salmo responsoriale: P. Bottini; oppure: O Maria, tu sorgi come aurora (121). Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705). Comunione: Ave, Maria (571-573); Gloria in cielo (477-478). Congedo: Madre santa (585).

Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

 

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