28 gennaio 2018
In ogni Messa, incontro con il Signore Gesù, accogliamo con fede la sua parola di verità per vincere le insidie del demonio, che ostacolano il nostro cammino spirituale. La vittoria di Gesù sul demonio diventa la nostra vittoria.
«INSEGNAVA COME UNO CHE HA AUTORITÀ»

SIN dall’inizio della sua missione pubblica, Gesù – attraverso la predicazione e i miracoli – suscita stupore negli astanti. E questa meraviglia è generata dal fatto che il suo insegnamento non ha il sapore dell’imparaticcio, ma è compiuto con autorità! In questo modo quanto Gesù dice manifesta la propria identità, riconosciuta, anche se rifiutata, dal demonio che tiene in possesso un uomo presente all’interno della sinagoga: «Io so chi tu sei: il santo di Dio» (Mc 1,24). Il Signore lo scaccia, rivelando così che la sua missione è quella di incarnare e rendere percepibile l’amore di Dio verso l’umanità, un amore assoluto e incondizionato che la vuole ricolma di ogni bene e svuotata dalle suggestioni e dalle brutture del male che la avviliscono nella sua dignità (Vangelo).
Questo episodio evangelico richiama ognuno alla necessità di ascoltare la Parola di Cristo, senza indurimenti di cuore (Salmo) e sapendo che è Parola di vita, ad aderire a lui con totalità, a relativizzare ogni affetto terreno (II Lettura), sapendo che vivendo alla sua presenza la nostra esistenza non è persa, ma è vita eterna (I Lettura).
Tiberio Cantaboni
IL NOME DI GESÙ NELLA LITURGIA ORTODOSSA
QUANDO viene consacrato un monaco, secondo la tradizione ortodossa, sia russa che greca, l’abate consegna una corda per la preghiera dicendo: «Prendi, fratello, la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio, per la preghiera continua a Gesù; poiché devi sempre avere il Nome del Signore Gesù nella mente, nel cuore e sulle labbra, dicendo sempre: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me misero peccatore”».
Il primo passo chiesto all’orante ortodosso è la liberazione della mente, allontanandola dagli affari e dalle fantasie del mondo, così che possa far silenzio in sé e, per così dire, far scendere «la mente nel cuore», di modo che tutta la persona possa riposare in Dio. Solo allora possono schiudersi le labbra per pronunciare brevi parole di contemplazione, appunto il solo Nome di Gesù.
Secondo gli ortodossi, invocare il Nome significa far sì che Cristo stesso sia presente e l’uomo possa ricevere la sua forza, la sua energia, la sua gloria. 
NELLA LITURGIA ROMANA
NON meno importante è la preghiera al Nome di Gesù nella tradizione liturgica romana, soprattutto da san Bernardino da Siena in poi. Il Martirologio Romano (2004) definisce in questo modo la memoria del Nome di Gesù: «Santissimo Nome di Gesù, il solo in cui, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi ogni ginocchio a gloria della maestà divina», facendo riferimento all’Epistola di san Paolo ai Filippesi 2,9-11.
Si comprende come l’aspetto che vuol essere sottolineato sia il senso di adorazione a questo Nome, che rappresenta la persona di Colui che è il Salvatore del mondo: invocando e adorando il Nome, si intende implorare ed entrare in comunione con la salvezza procurata e offerta eternamente da Gesù risorto, che vive nella Chiesa, suo corpo mistico.
Tiberio Cantaboni
APOSTOLATO DELLA PREGHIERA - FEBBRAIO 2018
Universale: Perché coloro che hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione.
Dei Vescovi: Perché gli operatori sanitari svolgano il loro compito con profonda umanità e competenza.
Mariana: Perché la Madre di Dio dia aiuto e coraggio agli ammalati, agli afflitti e ai perseguitati.
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, una vita conforme alla volontà di Dio si realizza solo mediante la preghiera incessante e fiduciosa. Consapevoli di questa necessità, eleviamo con umiltà le nostre invocazioni al Signore della vita.
Preghiamo insieme dicendo: Ascolta, Signore, la nostra preghiera.
1. Signore, che hai suscitato Mosè e i profeti nel tuo popolo santo, fa’ che il Papa Francesco, i Vescovi, i sacerdoti e i diaconi siano annunciatori forti e miti della tua Parola di salvezza. Noi ti preghiamo:
2. Signore, che nel tempio hai scacciato lo spirito del male, fa’ che quanti ti rifiutano e sono lontani da te possano essere raggiunti dalla tua forza risanatrice e dalla tua Parola di liberazione. Noi ti preghiamo:
3. Signore, che inviti all’ascolto della tua Parola di vita, fa’ che nella Chiesa tutti gli evangelizzatori siano sempre animati da entusiasmo e volontà di annunciare la tua salvezza. Noi ti preghiamo:
4. Signore, che desideri da noi un amore incondizionato, fa’ che gli affanni e le preoccupazioni del mondo non ci distolgano dalla fiducia e dalla speranza che viene da te. Noi ti preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - Guarda, o Dio, al tuo popolo, che ti ha innalzato queste suppliche e fa’ scendere la tua benedizione, perché acclami la tua salvezza e ti riconosca sempre come Padre. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
29 L Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio! In una città della Decapoli, terra pagana, un indemoniato riconosce in Gesù il “Figlio del Dio altissimo” e lo scongiura di non tormentarlo. La potenza di Gesù si rivela superiore a quella dello “spirito impuro” numeroso come una Legione. Ss. Papia e Mauro; S, Sulpicio Severo. 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3,2-7; Mc 5,1-20.
30 M Signore, tendi l’orecchio, rispondimi! Una donna ammalata e una fanciulla morta trovano la guarigione e la vita in Gesù, che è la salvezza dell’umanità. Marco sottolinea l’importanza di stabilire il giusto contatto con Gesù attraverso la fede. S. Martina; S. Giacinta Marescotti; B. Sebastiano Valfrè. 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30 - 19,2; Sal 85,1-6; Mc 5,21-43.
31 M S. Giovanni Bosco, presbitero. Memoria (bianco). Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato. Lo stretto orizzonte dei compaesani di Gesù impedisce loro di riconoscere in lui quanto invece meraviglia gli altri. La loro incredulità stupisce lo stesso Gesù. Conoscenza umana e fede non sono equivalenti. S. Gimignano; S. Marcella. 2Sam 24,2.9-17; Sal 31,1-2.5-7.11; Mc 6,1-6.
01 G Tu, o Signore, domini tutto. Anche i Dodici, che Gesù invia in missione, dovranno fare i conti con l’incredulità, nonostante i poteri loro conferiti. Loro compito è di proclamare la conversione seguendo gli ordini e gli insegnamenti di Gesù. S. Severo; S. Raimondo; S. Brigida; B. Anna Michelotti. 1Re 2,1-4.10-12; Cant. 1Cr 29,10-12; Mc 6,7-13.
02 V Presentazione del Signore. Festa (bianco). Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Nella “presentazione” (offerta) di Gesù al Padre, nel tempio, è rappresentata tutta l’umanità a lui unita nel mistero dell’incarnazione. Simeone proclama che Gesù è «il Cristo del Signore», colui che ci salva. S. Caterina de’ Ricci. Ml 3,1-4 opp. Eb 2,14-18; Sal 23,7-10; Lc 2,22-40.
03 S Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Lo stato miserevole delle folle è tale da impegnare gli apostoli fino al loro sfinimento. Gesù ha un’attenzione speciale per i suoi collaboratori. L’attenzione compassionevole di Gesù, pastore supremo, è rivolta sia alle pecore che ai loro pastori. S. Biagio (m.f.); S. Oscar (m.f.); Ss. Simeone e Anna. 1Re 3,4-13; Sal 118, 9-14; Mc 6,30-34.
[04 D V Domenica del Tempo Ordinario / B (S. Nicola Studita) Gb 7,1-4.6-7; Sal 146,1-6; 1Cor 9,16-19.22-23; Mc 1,29-39]. Oggi viene celebrata nel Tempio san Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.
Tarcisio Stramare, osj
Salmo responsoriale e accompagnamento

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Tu sei come roccia (745); Lodate Dio (669).
Salmo responsoriale: Ritornello: M° C. Recalcati; Beati quelli che ascoltano (615).
Processione offertoriale: Signore, cerchi i figli tuoi (725).
Comunione: Mistero della cena (678); Sei tu, Signore, il pane (719).
Congedo: Dal monte scende il silenzio (576).


