15 Dicembre
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
Non lasciamoci cadere le braccia!
«Su, non lasciarti cadere le braccia» è un’espressione che spesso diciamo o ci sentiamo dire quando siamo oppressi da situazioni problematiche, dolorose. È una frase che, a volte, ha un sapore amaro, in quanto si sperimenta l’incapacità di poter essere di vero aiuto all’altro, oppure d’essere da lui soccorsi efficacemente. La utilizza anche il profeta Sofonia (I Lettura), consapevole, però, che l’aiuto non viene semplicemente da un mutuo soccorso fra esseri umani, ma è di origine divina. È il Signore ad essere il Salvatore potente che non abbandona mai il suo popolo e gli permette di salvaguardare la serenità del cuore. Quella che è la promessa di Dio, diventa per l’uomo motivo di responsabilità: il Vangelo, oltre che richiamare i doveri di una giusta convivenza fra gli uomini, aggiunge che la motivazione non può stare solo in una buona condotta civile, ma si deve fondare sull’azione dello Spirito Santo, che ne è l’anima e conduce l’uomo ad essere perseverante e intelligente nel bene autentico, perché fra tutti possa regnare la letizia evangelica. 
don Tiberio Cantaboni
La letizia si fa preghiera
«Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4). Questo è l’invito dell’apostolo Paolo, ma tutti sperimentiamo momenti di gioia alternati ad altri di malinconia o tristezza. Perché? E come conservare la gioia del cuore? E da dove nasce? Nasce e fiorisce in una buona coscienza.
 L’anima che vive nella grazia di Dio sperimenta una gioia così limpida e profonda che non può essere paragonata a nessuna delle fallaci e illusorie gioie del mondo. La gioia vera è Cristo e chi lo possiede nel cuore e vive in unione con Lui è felice. Noi cristiani dobbiamo essere testimoni della gioia. Sono molti i motivi per cui essere felici: abbiamo un Padre che ci ama smisuratamente e per rivelarci il suo amore ha inviato il suo diletto Figlio Gesù Cristo e lo Spirito Santo, che ci rende capaci di amare con il suo stesso amore. 
Ci ha donato la Vergine Maria che ci ha partoriti sul Calvario, e la Chiesa, che, come Madre amorosa, ci ha portati nel suo grembo, ci ha dato alla luce attraverso il Battesimo e si prende cura della nostra crescita, per mezzo dei Sacramenti. Non abbiamo dunque motivi per cantare la gioia di essere cristiani? Certo, al cristiano non sono risparmiate prove e tribolazione ma, è qui il paradosso, proprio allora è chiamato a gioire, perché attraverso la tribolazione il suo amore si purifica ed egli viene reso più somigliante al suo Signore. Per santa Chiara d’Assisi la letizia era uno stato d’animo abituale. Nei suoi scritti (li trovi nelle Fonti Francescane) i riferimenti alla gioia affiorano continuamente. 
Ella esultava e godeva con “enorme gaudio” e “spirituale letizia” per il mistero dell’Incarnazione in cui il Signore, scendendo nel seno della Vergine, apparve povero nel mondo affinché gli uomini, che erano poverissimi, divenissero in lui ricchi. Una gioia, quella di Chiara, profonda e intima perché nasce dall’esperienza della grazia e dell’amore di Dio. Se sappiamo essere grati per ogni gioia, questa si trasforma in preghiera e assume una consistenza più profonda. 
Il Signore ci doni la luce per guardarci dentro con sincerità e vedere quali abitudini, fonti di tristezza, debbano essere estirpate da noi con il suo aiuto. Egli purifichi il nostro cuore, perché possa sempre più risplendere sul nostro volto la luce della sua gloria e possiamo testimoniare con tutta verità di averlo incontrato Risorto nella nostra vita. sr. Ch. Cristiana Scandura, osc
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, con gioia e semplicità di cuore eleviamo al Signore la nostra preghiera, con la certezza che egli ascolta la supplica rivolta a lui con sincerità e umiltà. 
Lettore - Preghiamo insieme dicendo: Donaci, Signore, la gioia del cuore. 
1. Signore, dona alla Chiesa la forza di testimoniare senza compromessi Gesù Cristo, vero promotore di pace e di fraternità. Preghiamo: 
2. Signore, illumina con il tuo Spirito i responsabili delle nazioni; governino con saggezza e facciano leggi giuste e rispettose della vita. Preghiamo: 
3. Signore, dona agli ammalati di ricevere serenità e conforto dall’amore dei loro familiari e da tutta la comunità. Preghiamo: 
4. Signore, dona a ciascuno di noi la perseveranza di cercare e di trovare in te la gioia interiore e la speranza con cui guardare al futuro. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale. 
C - Certi del tuo aiuto, o Padre, ti abbiamo rivolto la nostra confidente preghiera. Serenamente ci poniamo sotto il tuo sguardo di misericordia e di bontà e attendiamo da te i doni della tua Provvidenza. Per Cristo nostro Signore. 
A - Amen.
Calendario liturgico: (16-22 dicembre 2024)
16 Lunedì
Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
I sommi sacerdoti e gli anziani del popolo non accolgono l’autorità di Gesù a causa della loro superbia.
S. Adelaide; B. Clemente Marchisio
Letture: Nm 24,2-7.15-17b; Sal 24; Mt 21,23-27.
17 Martedì
Venga il tuo regno di giustizia e di pace.
La storia di Gesù, il figlio di Davide, è la storia della salvezza, che va da Abramo all’incarnazione del Figlio di Dio.
S. Modesto; S. Giovanni de Matha
Letture: Gen 49,2.8-10; Sal 71; Mt 1,1-17.
18 Mercoledì
Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace.
La Vergine ha concepito e darà alla luce il Figlio. L’angelo rassicura Giuseppe: tutto sta accadendo per un disegno di Dio.
S. Gaziano; B. Nemesia Valle
Letture: Ger 23,5-8; Sal 71; Mt 1,18-24.
19 Giovedì
Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
Zaccaria resterà muto fino all’adempimento, non ha creduto all’angelo. Donaci, Signore, di credere alla tua Parola!
S. Anastasio I; B. Urbano V
Letture: Gdc 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25.
20 Venerdì
Ecco, viene il Signore, re della gloria.
La maternità verginale di Maria è voluta da Dio. Ella può rallegrarsi, come le dice l’angelo.
S. Liberale di Roma; S. Vincenzo Romano
Letture: Is 7,10-14; Sal 23; Lc 1,26-38.
21 Sabato
Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.
Maria visita Elisabetta. S’incontrano due donne benedette e colme dello Spirito Santo. Ogni incontro sia una benedizione!
S. Pietro Canisio; B. Domenico Spadafora
Letture: Ct 2,8-14 oppure Sof 3,14-17; Sal 32; Lc 1,39-45.
22 Domenica
IV Domenica di Avvento / C.
S. Francesca Saverio Cabrini.
Letture: Mi 5,1-4a; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45.
Lucia Giallorenzo
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
 Inizio: Vieni, o Signore (461); Si accende una luce (458). 
Salmo responsoriale: M° S. Militello; 
oppure: Ha sete di te, Signore, l’anima mia (416). 
Processione offertoriale: Vieni in mezzo a noi (759). 
Comunione: Ti preghiam con viva fede (460); Signore, sei venuto (728). 
Congedo: Magnificat, anima mea (160).

