5 gennaio 2025

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

 
 
 

Si stabilì tra noi colui che da sempre riempie l’universo

Il Siracide (I Lettura) fa parlare la Sapienza. Sapienza alta e antica, ben oltre il semplice vivere rettamente. L’autore sacro la contempla stupito: essa è effluvio divino, partecipe dell’intimità di Dio, dove tutto ha avuto inizio; dall’Eterno le è stata affidata la terra e la abita con premura. Il Prologo giovanneo (Vangelo) dà profondità alle parole del Siracide. Il mistero di Cristo, che contempliamo nella sua incarnazione, precede i tempi e sfida la storia. La Sapienza, nascosta nel seno del Padre, “si fa carne” in Gesù; dimora tra gli uomini e ne percorre le strade; li incontra, li attira a sé e li risana. In Gesù, Luce accolta o rifiutata, in perenne duello con le tenebre, cielo e terra si abbracciano. Siamo nel cuore del mistero del Natale. «Il Verbo di Dio, immateriale e privo di sostanza corruttibile», riflette sant’Atanasio, «si stabilì tra noi, anche se prima non ne era lontano. Nessuna regione dell’universo fu mai priva di lui, perché esistendo insieme col Padre suo, riempiva ogni realtà della sua presenza». L’ampio respiro contemplativo di san Paolo (II Lettura) ci immerge in questo sublime “disegno d’amore”, intriso di grazia e di speranza fin dall’origine.

don Giuliano Saredi, ssp

Maria, stella della speranza / 2

Nonostante tutta la grandezza e la gioia del primo avvio dell’attività di Gesù tu, già nella sinagoga di Nazaret, dovesti sperimentare la verità della parola sul «segno di contraddizione» (cf. Lc 4,28ss). Così hai visto il crescente potere dell’ostilità e del rifiuto che progressivamente andava affermandosi intorno a Gesù fino all’ora della croce, in cui dovesti vedere il Salvatore del mondo, l’erede di Davide, il Figlio di Dio morire come un fallito, esposto allo scherno, tra i delinquenti. Accogliesti allora la parola: «Donna, ecco il tuo figlio!» (Gv 19,26).

Dalla croce ricevesti una nuova missione. A partire dalla croce diventasti madre in una maniera nuova: madre di tutti coloro che vogliono credere nel tuo Figlio Gesù e seguirlo. La spada del dolore trafisse il tuo cuore. Era morta la speranza? Il mondo era rimasto definitivamente senza luce, la vita senza meta? In quell’ora, probabilmente, nel tuo intimo avrai ascoltato nuovamente la parola dell’angelo, con cui aveva risposto al tuo timore nel momento dell’annunciazione: «Non temere, Maria!» (Lc 1,30). Quante volte il Signore, il tuo Figlio, aveva detto la stessa cosa ai suoi discepoli: Non temete! Nella notte del Golgota, tu sentisti nuovamente questa parola. Ai suoi discepoli, prima dell’ora del tradimento, Egli aveva detto: «Abbiate coraggio! Io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). «Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27).

«Non temere, Maria!» Nell’ora di Nazaret l’angelo ti aveva detto anche: «Il suo regno non avrà fine» (Lc 1,33). Era forse finito prima di cominciare? No, presso la croce, in base alla parola stessa di Gesù, tu eri diventata madre dei credenti. In questa fede, che anche nel buio del Sabato Santo era certezza della speranza, sei andata incontro al mattino di Pasqua. La gioia della risurrezione ha toccato il tuo cuore e ti ha unito in modo nuovo ai discepoli, destinati a diventare famiglia di Gesù mediante la fede. Così tu fosti in mezzo alla comunità dei credenti, che nei giorni dopo l’Ascensione pregavano unanimemente per il dono dello Spirito Santo (cf. At 1,14) e lo ricevettero nel giorno di Pentecoste. Il “regno” di Gesù era diverso da come gli uomini avevano potuto immaginarlo.

Questo “regno” iniziava in quell’ora e non avrebbe avuto mai fine. Così tu rimani in mezzo ai discepoli come la loro Madre, come Madre della speranza. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare e amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino! Benedetto XVI, Spe salvi (lettera enciclica sulla speranza cristiana, 30 novembre 2007), nn. 49-50. Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, Gesù è la luce che squarcia le tenebre del male e dona pienezza di vita a quanti confidano in lui. Come “pellegrini di speranza”, apriamo il nostro cuore alla preghiera.

Lettore - Diciamo con fede: Cristo, luce del mondo, ascoltaci.

1. Per la santa Chiesa, che contempla con la Vergine Maria il Verbo fatto carne: la solidità della sua fede la renda intrepida nell’annunciare la verità del Vangelo. Preghiamo:
2. Per i popoli della terra che cercano pace e giustizia: salga dal cuore dei credenti una corale invocazione al Principe della pace. Tacciano le armi, vincano il dialogo e la solidarietà. Preghiamo:
3. Per coloro che faticano nella fede: siano fiduciosi e persuasi che Gesù è la luce vera che dissipa i dubbi, la speranza che vince le tristezze, l’amore che compie le aspirazioni del cuore. Preghiamo:
4. Per noi, che celebriamo l’Eucaristia: la nostra preghiera si dilati agli orizzonti del mondo e deponga nel cuore di Gesù le fatiche, le speranze e le necessità dell’umanità intera. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Splenda su di noi, o Padre, la luce del tuo Cristo. Fa’ che da essa illuminati e guidati, camminiamo senza ostacoli verso il tuo Regno. Per Cristo nostro Signore. A - Amen.

Calendario liturgico: (6-12 gennaio 2025)

6 L EPIFANIA DEL SIGNORE (s, bianco). Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. I Magi insegnano che nella notte si può guardare con fede alla stella luminosa. Oggi è l’Epifania per ogni cuore che cerca Dio. S. Carlo da Sezze. Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12.

7 M Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli. Gesù è venuto per salvarci dal peccato e donarci il regno di Dio. La sua predicazione comincia con l’invito alla conversione. S. Raimondo da Penyafort (mf); S. Crispino; S. Ciro. 1Gv 3,22 - 4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25.

8 M Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. Attento ai bisogni della folla, Gesù moltiplica il cibo offerto da alcuni. La condivisione e la fiducia in Dio possono tutto. S. Severino del Norico; S. Lorenzo Giustiniani. 1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44.

9 G Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. Gesù cammina sulle acque, non è un fantasma. La sua presenza rassicura i discepoli. La vera fede è sempre fonte di serenità. S. Marcellino; S. Adriano; S. Fillano. 1Gv 4,11-18; Sal 71; Mc 6,45-52.

10 V Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. Nella sinagoga viene consegnato a Gesù il rotolo di Isaia. Le parole che legge parlano di lui: inizia il tempo messianico, si compie la Scrittura. S. Milziade; S. Gregorio di Nissa; B. Gregorio X. 1Gv 4,19 – 5,4; Sal 71; Lc 4,14-22a.

11 S Celebra il Signore, Gerusalemme. Il lebbroso si affida a Gesù: «Se vuoi, puoi purificarmi». Nelle nostre sofferenze abbandoniamoci sempre alla sua divina volontà. S. Igino; S. Paolino di Aquileia; B. Bernardino Scamacca. 1Gv 5,5-13; Sal 147; Lc 5,12-16.

12 D Battesimo del Signore / C (f, bianco). Salterio: ufficio della festa. Termina il Tempo di Natale. S. Arcadio; S. Cesaria; S. Antonio M. Pucci. Is 40,1-5.9-11; Sal 103; Tt 2,11-14; 3,4-7; Lc 3,15-16.21-22.

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.

Inizio: Venite, fedeli (484); Noi canteremo gloria a te (682).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Cantate al Signore un canto nuovo (121).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Il cielo narra la tua gloria (657); Dio s’è fatto come noi (470).
Congedo: Vergine del silenzio (595).

Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

 

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