15 agosto 2016
In corpo e anima Maria è stata assunta in cielo: lo affermiamo con gioia, oggi, con la certezza della nostra fede. Gioia per lei, Madre di Gesù e Madre nostra, gioia per noi e per la Chiesa, di cui Maria è immagine e primizia. Il nostro sguardo ora la contempla nella gloria, alla quale noi pure siamo destinati.
MARIA SEGNO DI SICURA SPERANZA E CONSOLAZIONE

«IN Cristo tutti riceveranno la vita», promette Paolo ai Corinzi (II Lettura). La prima a conoscere il compiersi della promessa nella propria esistenza è Maria, che già condivide la risurrezione del Figlio. In questa festa siamo così invitati a contemplare un anticipo profetico di quel destino che «in Cristo, primizia di coloro che sono morti», attende ciascuno di noi. Come canta nel Magnificat, (Vangelo) Maria sa che la sua gioia si allarga a un cerchio ampio di uomini e donne: «di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono».
Nell’Apocalisse (I Lettura) incontriamo l’immagine simbolica di un donna che partorisce un figlio maschio. È facile per noi riconoscere in lei Maria che dà alla vita il Signore Gesù. Tuttavia, anche nell’Apocalisse l’immagine si amplia, per diventare simbolo della Chiesa che, con il suo impegno, testimonia nella storia la presenza del Figlio di Dio. Egli è rapito in cielo per renderci partecipi della sua vittoria sulla morte. La donna continua a combattere con noi nel deserto ma, condividendo già la gloria di Dio, ci mostra quale sarà l’esito finale della lotta: tutto, anche la morte, sarà posto sotto i piedi di suo Figlio.
Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità a Dumenza
Salmo responsoriale e accompagnamento

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.
Inizio: Acqua di fonte cristallina (207); Altissima luce (208).
Salmo responsoriale: da Il canto del salmo responsoriale (ElleDiCi, Leumann 1997); Ritornello: Ave, Maria (211).
Processione offertoriale: Dov’è carità e amore (124).
Comunione: Salve, regina, dolce madre (220); Eccomi (277).
Congedo: Vergine del silenzio (61).
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, accanto al Cristo risorto, Maria intercede continuamente per noi. Con questa fiducia innalziamo a Dio la nostra preghiera.
Preghiamo insieme dicendo: Per l’intercessione di Maria, ascoltaci, Signore.
1. Perché, sull’esempio di Maria, la Chiesa sia sempre e dovunque serva del Signore e della sua misericordia, preghiamo:
2. Perché, come Maria presso Elisabetta, anche ogni cristiano sappia uscire dal proprio egoismo per portare al prossimo la gioia del Vangelo attraverso il servizio della carità, preghiamo:
3. Perché, come Maria ai piedi della croce, sappiamo essere presenti, gli uni per gli altri, nei momenti della difficoltà e della sofferenza, preghiamo:
4. Perché, come Maria davanti alla pietra del sepolcro, non perdiamo mai la fede nella parola del Signore e diventiamo strumenti di speranza per chi è nel dubbio e nella paura, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - Padre di infinita misericordia, per intercessione di colei che tu hai voluto partecipe della stessa gloria del tuo Figlio risorto, accogli la nostra preghiera ed esaudisci la nostra speranza. Per Cristo, nostro Signore.
A - Amen.
“SALVE REGINA”
LA preghiera inizia con un indirizzo di saluto, come nell’Ave Maria. Ma se l’angelo non aveva bisogno di supplicare la benevolenza di Maria, noi invece sì. Ci rivolgiamo a lei come regina. Maria è contenta di sentirsi chiamata così, perché quell’appellativo le ricorda la regalità di suo Figlio. Maria partecipa della regalità di Gesù e nello stesso tempo è una madre: ha il cuore segnato dalla compassione per i suoi figli, la sua compassione ha avuto per suo Figlio Gesù, vuole che i suoi figli adottivi partecipino della stessa gloria che avvolge il suo Unigenito.
Successivamente la invochiamo come “Madre di misericordia”. Questo titolo da collocare accanto al nome di Maria, è più importante ancora di quello di Vergine, di Immacolata, di Regina, di Assunta. Tutto ciò è solo in vista o in ragione della sua divina maternità. Madre di Dio, per questo è madre di misericordia. Dio è misericordia e ha mandato suo Figlio per rivelarlo al mondo intero, a tutti gli uomini. La parola “misericordia” è la parola ultima, definitiva che l’uomo possa dire di Dio. Dio è colui che perdona, Dio sulla croce appare definitivamente colui che muore per affermare l’altro.
Mons. Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia
(da I Misteri di Maria, Edizioni San Paolo, nostra riduzione).


