22 settembre
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
La lezione più difficile: la croce
Gesù svela ai discepoli che egli non è un Messia come loro si aspettano, ma colui che realizza la sua missione salvifica per mezzo della croce. Il profeta Isaia parla del Servo sofferente di Javhé, prefigurazione di Gesù, uomo dei dolori che, nella sua passione, ripone tutta la sua fiducia nel Padre e insegna la lezione più difficile da capire all’uomo sempre pieno di amor proprio: l’umiliazione, la sofferenza e la croce. La croce è la sua compagna di vita. E anche per noi non esistono corsie preferenziali o di comodo. La strada della vita si percorre con la croce sulle spalle, la nostra e, se siamo generosi, anche quella di altri che prendiamo su di noi quando ci accorgiamo che stanno per cedere sotto il suo peso. Il desiderio d’imboccare la strada del successo e della gratificazione personale, evitando, se possibile, le difficoltà, rende ruvida, poco elegante e ormai fuori moda la croce. Ma stare umilmente dietro a Gesù Cristo fa scoprire la serena certezza di trovarci sulla strada giusta e di poter arrivare a destinazione. Il punto finale è la gloria, quella definitiva, raggiunta in compagnia di Colui che insegna che solo affrontando un percorso irto di ostacoli si giunge alla vetta.
don Donato Allegretti
Prega il Padre senza stancarti per non soccombere nella prova
«Gesù raccontò una parabola sulla necessità di pregare con costanza senza scoraggiarsi». È quanto leggiamo nel Vangelo secondo Luca a proposito di un giudice che rimanda continuamente la causa avanzata da una vedova che vuole essere tutelata contro le pretese di un suo avversario. Ecco la parabola: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle, ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”. E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui?”» (Lc 18,1-8). La trama di questa parabola è il racconto della tua vita, lungo la quale spesso sperimenti non solo il silenzio e l’abbandono di chi ti circonda, ma anche il silenzio di Dio.
Perché Dio tace? Perché ritarda nell’esaudire la mia preghiera? Allora sei tentato di sentirti solo e indifeso da una preghiera che pensavi essere sempre accolta da Dio. Ma la vedova della parabola, con la tenacia e la perseveranza della sua preghiera, ti insegna a non scoraggiarti mai. Nonostante il silenzio e i ritardi, Dio interverrà e ti esaudirà. Soltanto rivéstiti come lei di pazienza e costanza e strapperai l’atteso intervento del giudice, che per te è Dio. Come la vedova della parabola, continua a “importunare continuamente” il giudice che è il Padre tuo del cielo, con le parole che Gesù ha messo sulle nostre labbra: «Non ci indurre in tentazione» («Non abbandonarci alla tentazione» nella Bibbia CEI 2008). Tentazione che spesso è proprio lo scoraggiamento, il desistere nella lotta, il lasciar cadere le braccia sconfitti. Anche tu, allora, “grida giorno e notte” verso il tuo Signore: «Se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa» (Sal 28,1).
don Primo Gironi, ssp, biblista
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, come discepoli del Signore preghiamo perché ci sia data luce per comprendere il progetto di Dio sull’uomo e perché tutti uniti possiamo avere il coraggio di camminare sui passi di Gesù.
Lettore - Preghiamo insieme e diciamo: Per la tua croce salvaci, Signore.
1. Per la Chiesa, chiamata a continuare l’opera di Cristo: i suoi pastori sappiano sopportare tutto per il servizio al Vangelo. Preghiamo:
2. Per quanti detengono il potere civile: illuminati dalla sapienza divina, facciano scelte a difesa della verità, della pace e della giustizia. Preghiamo:
3. Per coloro la cui vita è una croce: nella povertà, nella malattia, nell’esilio e nella solitudine sappiano sempre porre la loro fiducia in Dio. Preghiamo:
4. Per noi qui riuniti: sappiamo accogliere l’invito di Gesù ad abbracciare la nostra croce, perché è per la via del servizio e della donazione che possiamo giungere alla gioia della vita eterna. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - O Padre, è questa la nostra preghiera. Accoglila ed esaudiscila, perché siamo resi forti nell’affrontare le difficoltà della vita e nel fare con coraggio la tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.
A - Amen
Calendario liturgico: (23-29 settembre 2024)
23 L S. Pio da Pietrelcina (m, bianco). Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore. La luce della Parola in noi ci consente di illuminare il prossimo con una valida testimonianza cristiana. Ss. Zaccaria ed Elisabetta; S. Lino. Pr 3,27-34; Sal 14; Lc 8,16-18.
24 M Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi. Sono veri parenti di Gesù coloro che lo seguono, ascoltando e mettendo in pratica la sua Parola. B.V. Maria della Mercede; S. Rustico; S. Pacifico. Pr 21,1-6.10-13; Sal 118; Lc 8,19-21.
25 M Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola. Gesù invia i Dodici ad annunciare il Regno e a compiere guarigioni. La loro missione deve sostenersi sulla fede: devono andare a mani vuote. S. Sergio di Radonež; B. Marco Criado. Pr 30,5-9; Sal 118; Lc 9,1-6.
26 G Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Erode vuole vedere quel Gesù di cui si parla. Ma la sua è solo curiosità, oppure preoccupazione per la stabilità del suo trono. Ss. Cosma e Damiano (mf); S. Nilo. Qo 1,2-11; Sal 89; Lc 9,7-9.
27 V S. Vincenzo de’ Paoli (m, bianco). Benedetto il Signore, mia roccia. Nella pace di un luogo solitario Gesù interpella i discepoli sulla sua identità, e li prepara al suo destino di sofferenza. S. Caio; S. Bonfilio. Qo 3,1-11; Sal 143; Lc 9,18-22.
28 S Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Gesù annuncia una seconda volta la sua passione. I discepoli non comprendono il senso delle sue parole e temono di fare domande. S. Venceslao (mf); Ss. Lorenzo Ruiz e c. (mf); B. Luigi Monza. Qo 11,9–12,8; Sal 89; Lc 9,43b-45.
29 D XXVI Domenica del T.O. / B. XXVI sett. del T.O. - II sett. del Salterio. Ss. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli. Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48.
Lucia Giallorenzo
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Signore, sei venuto (728); Vieni, fratello (760).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Spero nel Signore (137).
Processione offertoriale: Noi diverremo (688).
Comunione: Quando venne la sua ora (704); Amatevi, fratelli (611).
Congedo: Madre del Salvatore (584).

