4 Agosto
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
«Io sono il pane della vita»
La folla raggiunge Gesù a Cafarnao. Il prodigio del “profeta” li ha saziati e, al contempo, ha suscitato stupore e domande. Parte di qui la paziente e autorevole catechesi di Gesù per aiutare i suoi interlocutori a spingersi oltre il “segno” materiale dei pani e a credere in lui (Vangelo). Hanno consumato un pane che si corrompe, anèlino ora al cibo incorruttibile; la benevolenza divina ha nutrito con la manna il popolo ribelle nel deserto (I Lettura), ma il pane che dà il Figlio dell’uomo è per sempre. Lui è il vero pane, dono del Padre, che salva e immerge nella vita divina chi lo accoglie e crede in lui. La fede è la porta per accedere al suo mistero. «Mistero della fede!» proclama la Chiesa nel cuore della celebrazione eucaristica. Ci è chiesto di sospendere l’attività della ragione, di deporre i pensieri vani e le passioni ingannevoli (II Lettura), per trasferire ogni affetto dell’animo negli umili segni del pane e del vino, in cui c’è l’Uomo-Dio in persona e l’intera opera della nostra redenzione. Davanti al mistero eucaristico s’infrange la sapienza del mondo: ad esso attingono “alimento” la fede del credente e “luce” lo spirito di chi contempla e adora.
don Giuliano Saredi, ssp
La preghiera liturgica della comunità cristiana
Una suggestiva e antica immagine, presente nelle catacombe cristiane, raffigura l’orante con le braccia sollevate verso il cielo: è l’atteggiamento della preghiera liturgica con la quale si esprime la dimensione più profonda della Chiesa. La preghiera è così intesa come il respiro della Chiesa intera che si associa alla preghiera di Gesù Sommo Sacerdote nella lode incessante al Padre (cf. Eb 7). La liturgia, sulla scia di una ricca storia e tradizione, prevede diverse forme di preghiera con cui si realizza il profondo rapporto della Chiesa con Dio.
Il vertice è quello della Eucaristia, ovvero il “rendimento di grazie” per i continui doni elargiti da Cristo al suo corpo che è la Chiesa. Accanto alla celebrazione eucaristica, altre forme segnano la preghiera liturgica comunitaria, prima fra tutte quella della Liturgia delle Ore: in funzione propedeutica e collaterale all’Eucaristia, essa contrassegna i giorni e le ore con i vari momenti di una relazione “continua” con Dio attraverso testi e canti attinti dai salmi per scandire le ore del giorno e della notte. Questa tradizione liturgica (che ha preso il nome di Ufficio divino) si avvale della lettura cristologica dei passi biblici (salmi e letture), ovvero meditati nella prospettiva del compimento di Cristo realizzato nella storia della salvezza.
In particolare, la preghiera comunitaria trova i suoi “cardini” nelle Lodi mattutine e nei Vespri, momenti liturgici nei quali si fa memoria rispettivamente dell’evento della risurrezione e della immolazione di Gesù sulla croce; tra questi due poli, altri momenti ripercorrono durante il giorno gli eventi della passione di Cristo, favorendo così quella lode continua che sfocia nella celebrazione quotidiana dell’Eucaristia e che da questa si dipana. In tal modo, la preghiera liturgica riempie e dà senso allo scorrere del tempo: fa rivivere gli eventi della salvezza, riattualizzandone i frutti, e permette che Cristo stesso continui a elevare la sua preghiera al Padre per mezzo della Chiesa orante. don Giuseppe Militello
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, uniti nella fede nel Signore crocifisso e risorto, vivo e presente nel Pane della vita, che sazia ogni fame ed estingue ogni sete, eleviamo a Dio la nostra preghiera.
Lettore - Diciamo insieme: Signore, accresci la nostra fede.
1. Per la Chiesa: l’Eucaristia celebrata e adorata sia il cuore pulsante di ogni comunità. La fede ardente in Gesù eucaristico sia fonte di luce spirituale e forza per gesti di autentica carità. Preghiamo:
2. Per la pace nel mondo: l’Eucaristia, sacramento di unità, ispiri ai governanti delle nazioni vie di dialogo e di giustizia, non finalizzate a logiche di potere, ma orientate al bene dei popoli loro affidati. Preghiamo:
3. Per le famiglie cristiane: la domenica sia veramente il giorno del Signore, santificato dalla partecipazione alla santa Messa, vissuto nella letizia familiare e nel sano riposo, lievitato da opere di bene. Preghiamo:
4. Per la nostra comunità: Gesù, corpo dato e sangue versato per noi e per tutti, ci renda saldi nella fede, ci rivesta di carità fraterna, alimenti in noi la speranza del banchetto del cielo. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Signore Gesù, vero pane che nutre e dà vita, sostienici con la tua grazia, perché con mente vigile e mani operose possiamo contribuire all’avvento del tuo Regno.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
A - Amen.
Calendario liturgico: (5-11 agosto 2024)
5 L Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Gesù, come un nuovo Mosè, raduna la folla e la nutre con un pane donato che è superiore alla manna del deserto. Dedic. Bas. S. Maria Maggiore (mf); S. Emidio; S. Osvaldo. Ger 28,1-17; Sal 118; Mt 14,13-21.
6 M Trasfigurazione del Signore (f, bianco). Il Signore regna, il Dio di tutta la terra. Gesù sul Tabor rivela il destino suo e del mondo, che non è quello di essere sfigurato, benché debba passare per la passione e morte, ma trasfigurato. B. Maria Francesca di Gesù. Dn 7,9-10.13-14 opp. 2Pt 1,16-19; Sal 96; Mc 9,2-10.
7 M Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. La Cananea, straniera, ha una vera fame della salvezza: le bastano anche solo le briciole di ciò che Gesù può dispensare. Ss. Sisto II e c. (mf); S. Gaetano (mf); S. Donato. Ger 31,1-7; Cant. Ger 31,10-13; Mt 15,21-28.
8 G S. Domenico (m, bianco). Crea in me, o Dio, un cuore puro. Pietro, la roccia su cui Gesù fonda la sua Chiesa, dovrà convertirsi a pensare secondo Dio, e non secondo gli uomini. B. Maria Margherita Caiani. Ger 31,31-34; Sal 50; Mt 16,13-23.
9 V S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE patr. d’Europa (f, rosso). Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore. L’olio è il simbolo dell’amore e della speranza che guida la nostra vita. Nessuno può amare o sperare al nostro posto. Os 2,16b.17b.21-22; Sal 44; Mt 25,1-13.
10 S S. Lorenzo (f, rosso). Beato l’uomo che teme il Signore. Un seme piantato in terra non può che generare vita. È questa la vittoria del Cristo crocifisso sulla morte. S. Blano; B. Agostino Ota. 2Cor 9,6-10; Sal 111; Gv 12,24-26. 11 D XIX Domenica del T.O. / B. XIX sett. del T.O. - III sett. del Salterio. S. Chiara d’Assisi; S. Cassiano. 1Re 19,4-8; Sal 33; Ef 4,30–5,2; Gv 6,41-51. Elide Siviero
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Chiesa di Dio (622); Grandi cose (655).
Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: L’anima mia ha sete (104).
Processione offertoriale: O Dio dell’universo (308).
Comunione: Il tuo popolo in cammino (663); Come unico pane (628).
Congedo: Quello che abbiamo udito (710).

