6 settembre 2015

Il Vangelo ci racconta la guarigione del sordomuto. “Apriti!”, gli dice Gesù. Infatti la vera malattia è la mancanza di relazioni. Anche noi riceviamo questo invito: che la forza del Vangelo ci aiuti ad aprirci a relazioni autentiche, terrene e spirituali.

NESSUNO È ESCLUSO DALLA GIOIA DEL SIGNORE

«Gesù gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua e gli disse: Apriti!».

«Gesù gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua e gli disse: Apriti!».

AL popolo di Israele esule in Babilonia, il profeta Isaia annuncia un avvenire meraviglioso, simile al rifiorire di un nuovo Eden (I Lettura). Ma non bisogna fermarsi alla sola promessa del ritorno dall’esilio. Questo annuncio infatti si apre alla promessa del ritorno definitivo dall’esistenza terrena alla pienezza di vita in Gesù. Significativo il miracolo narrato dal Vangelo di Marco: un sordomuto che vive in territorio pagano, come era quello della Decàpoli (in greco, “le dieci città”), viene guarito da Gesù con la forza della sua parola («Apriti!», che l’evangelista riporta nella lingua di Gesù: Effatà) e con la potenza del suo operare («gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua»). Tutto questo, infatti, sembra preannunciare la guarigione totale che ci offre il sacramento del Battesimo, inizio della vita cristiana. L’apostolo Giacomo (II Lettura) ci esorta ad essere veri cristiani nella vita: la nostra pratica cristiana deve guardarsi da immeritate attenzioni verso i ricchi e da freddezza verso i poveri. Dio non fa preferenze e le sue attenzioni sono particolarmente per i poveri e gli emarginati.
Orlando Zambello, ssp

GIOVANNI PAOLO II

A voi sposi, a voi padri e madri di famiglia

Giovanni Paolo II nelle Filippine, gennaio 1995.

Giovanni Paolo II nelle Filippine, gennaio 1995.

«ED ora… desidero invocare la protezione della santa Famiglia di Nazaret. Per misterioso disegno di Dio, in essa è vissuto nascosto per lunghi anni il Figlio di Dio: essa è dunque prototipo ed esempio di tutte le famiglie cristiane. E quella Famiglia, unica al mondo, che ha trascorso un’esistenza anonima e silenziosa in un piccolo borgo della Palestina; che è stata provata dalla povertà, dalla persecuzione, dall’esilio; che ha glorificato Dio in modo incomparabilmente alto e puro, non mancherà di assistere le famiglie cristiane, anzi tutte le famiglie del mondo, nella fedeltà ai loro doveri quotidiani, nel sopportare le ansie e le tribolazioni della vita, nella generosa apertura verso le necessità degli altri , nell’adempimento gioioso del piano di Dio nei loro riguardi. Che san Giuseppe “uomo giusto”, lavoratore instancabile, custode integerrimo dei pegni a lui affidati, le custodisca, le protegga, le illumini sempre. Che la Vergine Maria, come è Madre della Chiesa, così anche sia la Madre della “Chiesa domestica”, e, grazie al suo aiuto materno, ogni famiglia cristiana possa diventare veramente una “piccola Chiesa”, nella quale si rispecchi e riviva il mistero della Chiesa di Cristo. E Cristo Signore, Re dell’universo, Re delle famiglie, sia presente, come a Cana, in ogni focolare cristiano a donare luce, gioia, serenità, fortezza».
(San Giovanni Paolo II, 1981 - Familiaris Consortio, 86)

FRA AMATO RONCONI

FRA AMATO RONCONI - Canonizzato il 23 novembre 2014 da Papa Francesco, nacque da una ricca famiglia, unione dei casati Ronconi e Marchini di Saludecio, nella diocesi di Rimini nel 1226. Secondo la scia cristiana e i nuovi ideali di spiritualità tracciati da san Francesco, il Santo d’Assisi che smossero la Chiesa del XIII sec., Amato decise di vivere secondo il vangelo di Cristo in modo radicale e senza sconti. Rimasto presto orfano si dedicò con fervore alla preghiera, alla penitenza, all’accoglienza materiale degli ultimi e dei pellegrini. Per loro, lavorando come garzone presso vari agricoltori costruì un ospizio sul Monte Orciale dedicato alla Natività della Vergine Madre. Morì nel 1292 dopo aver donato tutto ai poveri e dedicato a loro la propria vita.
Cristina Santacroce

IN PREGHIERA CON IL SALMO 145 / 146

Signore, a te che sei fedele per sempre noi chiediamo che venga il tuo Regno di giustizia e di pace. Con il tuo aiuto fa’ che collaboriamo a liberare i prigionieri, rialzare i caduti, proteggere i forestieri, sostenere i bisognosi. In ogni tempo glorifichiamo il tuo santo nome, Dio di ogni misericordia e bontà.

Preghiera dei fedeli

C -- Fratelli e sorelle, Dio nostro Padre è vicino a quanti lo cercano con cuore sincero. Animati da questa fiducia eleviamo la nostra supplica. 
Preghiamo insieme dicendo:

A - Padre di bontà, ascoltaci.

1. Per la santa Chiesa: perché sia sempre attenta alle persone ferite dalla violenza, dalla fame e dalla paura del domani, preghiamo.

2. Per le autorità civili: perché di fronte alle nuove sfide che toccano il nostro tempo non abbiano paura di affrontare nuove strade con decisione e responsabilità, preghiamo.

3. Per i nuovi battezzati: perché i genitori, i padrini e i catechisti li accompagnino in questo cammino per incontrare Cristo, salvatore e liberatore, preghiamo.

4. Per questa assemblea liturgica: perché cresca nella comprensione della Parola di Dio e questa diventi germe di vita cristiana a livello personale, familiare e sociale, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

CDio misericordioso, sempre attento alle situazioni della nostra vita. Esaudisci le preghiere dei tuoi figli e aiutaci a riconoscere nella fede i segni della tua premurosa protezione. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

7 L In Dio è la mia salvezza e la mia gloria. Gesù insegna con un miracolo di guarigione che la legge di Dio riguardo al sabato non ha lo scopo di arginare il bene, ma di promuoverlo. S. Grato di Aosta; S. Regina; B. Giovanni B. Mazzucconi. Col 1,24-2,3; Sal 61,2-3.9; Lc 6,6-11.

8 M Natività della B.V. Maria. Festa (bianco). Gioisco pienamente nel Signore. La nascita di Maria viene salutata come l’aurora che precede immediatamente il sorgere del sole, che dà la vita al mondo. S. Sergio I; B. Federico Ozanam. Mi 5,1-4a opp. Rm 8,28-30; Sal 12,4.6; Mt 1,1-16.18-23.

9 M Buono è il Signore verso tutti. Luca, che guarda con attenzione ai poveri nelle loro concrete necessità (fame, sofferenza, disprezzo), concentra su di essi le beatitudini e le rafforza con altrettante maledizioni. S. Pietro Claver (m.f.); S. Giacinto; S. Umberto. Col 3,1-11; Sal 144,2-3.10-13; Lc 6,20-26.

10 G Ogni vivente dia lode al Signore. Solo essendo misericordiosi “come il Padre” potremo dimostrare la nostra filiazione divina. La misericordia, traduzione del precetto dell’amore, ci identifica come “figli”. S. Nicola da Tolentino; S. Nemesio; S. Agabio. Col 3,12-17; Sal 150,1-6; Lc 6,27-38.

11 V Tu sei, Signore, mia parte di eredità. I nostri difetti ci fanno vedere negli altri anche quello che non c’è. Quanto è necessario che il Signore ci conceda di “vedere” bene ciò che dobbiamo fare. Ss. Proto e Giacinto; S. Adelfio; B. Maria Pierina De Micheli. 1Tm 1,1-2.12-14; Sal 15,1-2.5.7-8.11; Lc 6,30-42.

12 S Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre. La qualifica, buono o cattivo, dell’uomo dipende da ciò che ha nel cuore. Ma ciò dipende dall’aver messo in pratica o no quanto abbiamo ascoltato dal Signore. SS. Nome di Maria. 1Tm 1,15-17; Sal 112,1-7; Lc 6,43-45.

13 D XXIV Domenica del T. O. / B (S. Giovanni Crisostomo)
Is 50,5-9; Sal 114,1-6.8-9; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35

Tarcisio Stramare, osj

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, 2009.
Inizio: Cielo nuovo (47); Cristo, Salvatore (273).
Rit. del Salmo responsoriale: da il Canto 
del Salmo (ElleDiCi 1997); Oppure: Rit. comune: Popoli tutti, lodate il Signore (183).
Processione 
offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (376).
Comunione: Terra promessa 
(305); Tu sei la mia vita (383).
Congedo: 
Grandi cose (216).

 


ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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