16 agosto 2015

Alla folla che contesta le sue parole, Gesù non esita ad offrire il suo corpo e il suo sangue come cibo e bevanda nel mistero eucaristico. Non si può pensare un cristiano che non abbia  fame di Cristo, che non viva della sua vita, che non dimori in lui.

«CHI MANGIA QUESTO PANE VIVRÀ IN ETERNO»

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui».

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui».

QUANTO sia importante avere una casa dove ripararsi e una mensa alla quale nutrirsi ce lo dice la comune esperienza. L’Antico Testamento indica questa possibilità nel dono della sapienza, che offre riparo e nutrimento a quanti li desiderano, assicurando così una vita sicura (I Lettura). Nel Nuovo Testamento troviamo la divina Sapienza incarnata in Gesù; egli stesso ci insegna che è lui il vero cibo e la vera bevanda indispensabili per avere la vita eterna e la stessa risurrezione. Solo con questo nutrimento, che ci unisce a Gesù «rimanendo in lui e lui in noi», è possibile avere quella vita che egli, il Figlio, condivide con il Padre. L’umanità di Gesù rimane lo strumento attraverso il quale Dio si unisce a noi e noi ci uniamo a Dio (Vangelo). San Paolo ci raccomanda di comportarci da saggi, facendo attenzione al nostro modo di vivere: non perdere il controllo di sé, riempirci dello Spirito, cercare di comprendere la volontà del Signore, fare frequente uso delle sacre Scritture e rendere grazie a Dio Padre nel nome del Signore nostro Gesù Cristo (II Lettura). Significativo il salmo 33 che ci invita a lodare Dio e che può diventare una ottima preghiera dopo la Comunione
Tarcisio Stramare, osj

CERVO

Bello e agile

Cavallo. Nobile e forte

“Cervo”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

INSIEME allo stambecco, al daino, all’antilope e al camoscio, il cervo (in ebraico ’ayyal; in greco elaphos) è annoverato tra gli animali puri e la sua carne è ritenuta prelibata e lecita da mangiare (Dt 14,5; 15,22; Cfr 1Re 5,3). Per tale ragione il cervo ricorre nelle scene venatorie (Cfr Pr 7,22-23). Dotato di grande sensibilità ed eleganza, il cervo fiuta da lontano i pericoli ed è solito rifugiarsi con i suoi piccoli in luoghi solitari e tranquilli. Nell’immaginario comune il «parto delle cerve» è ritenuto un fenomeno misterioso noto solo a Dio (Cfr Gb 39,1-2; Ger 14,5; Sal 29,5-6). La bellezza e l’agilità del cervo è decantata nella benedizione su Neftali (Gen 49,21), in diversi salmi (Sal 18,34; 42) e soprattutto nel poema amoroso del Cantico dei Cantici, in cui la sposa definisce il suo sposo «simile a un cerbiatto» (Ct 2,8-9). Resta particolarmente impressa nella memoria l’immagine della «cerva che anela ai corsi d’acqua» (Sal 42,2-3; 63,2), espressione dell'anima che cerca Dio.
Giuseppe De Virgilio, biblista

IN PREGHIERA CON IL SALMO 33 / 34

La tua sapienza, o Dio, trasforma il mondo e rinnova ogni cosa. Donaci la sapienza del cuore per discernerela tua volontà. Sentiamo l'attrazione del male e il peso
della menzogna. Noi, però, vogliamo cercare la pace in te, Signore, e ti preghiamo di custodire i nostri giorni sulla via del bene.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, la preghiera è il modo più semplice e autentico per esprimere la nostra fede in Dio e per avvicinarci a lui. Come il povero del Salmo, anche noi gridiamo al Signore perché ci ascolti.

Preghiamo insieme, dicendo con fede:

A - Aumenta la nostra fede, Signore.


1. Aumenta, Signore, la fede della tua Chiesa, perché possa manifestarsi sempre come traccia storica del tuo amore per tutta l’umanità. Noi ti preghiamo.

2. Aumenta, Signore, la fede di tutte le persone che hanno impegni sociali, perché, lontani da ogni egoismo di parte, lavorino nell’interesse di tutti. Noi ti preghiamo.

3. Aumenta, Signore, la fede di quanti hanno subìto un grave torto, perché non si chiudano nel risentimento, ma sperimentino la gioia di perdonare. Noi ti preghiamo.

4. Aumenta, Signore, la fede di tutti noi qui raccolti, perché dalla Parola e dall’Eucaristia, dono fatto a noi, possiamo camminare forti nella nostra testimonianza. Noi ti preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

C - O Dio, la fede ci dice che tutto concorre al bene di coloro che ti amano; così ci siamo avvicinati a te per presentarti le nostre preghiere. Abbi pietà di noi ed esaudiscile secondo la tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

17 L Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. La via che conduce alla vita eterna non è altra che l’osservanza dei comandamenti di Dio. Ma chi vuol essere perfetto è invitato a rinunciare a tutti i suoi beni. S. Chiara della Croce; S. Giovanna Delanoue; S. Mirone. Gdc 2,11-19; Sal 105,35-37.39-40.43-44; Mt 19,16-22.

18 M Il Signore annuncia la pace per il suo popolo. La tacita rinunzia del giovane ricco all’invito di Gesù, offre al Maestro l’occasione di ammonire che le ricchezze sono un grande ostacolo alle esigenze del Regno. S. Elena; S. Agapito; B. Paola Montaldi. Gdc 6,11-24a; Sal 84,9.11-14; Mt 19,23-30.

19 M Signore, il re gioisce della tua potenza. La parabola del padrone della vigna mostra che il salario stabilito da Dio è dono libero e gratuito della sua misericordia. S. Giovanni Eudes (m.f.); S. Sisto III; B. Guerrico. Gdc 9,6-15; Sal 20,2-7; Mt 20,1-16.

20 G S. Bernardo, abate. Memoria (bianco). Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. La parabola del banchetto messianico insegna che per entrare nel regno è necessario un minimo di corrispondenza, occorre indossare l’abito nuziale della grazia. S. Samuele profeta; S. Filiberto. Gdc 11,29-39a; Sal 39,5.7-10; Mt 22,1-14.

21 V S. Pio X, papa. Memoria (bianco). Loda il Signore, anima mia. Amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi è il cuore dell’insegnamento contenuto nella religione, dice Gesù. S. Ciriaca; S. Privato. Rt 1,1.3-6.14b-16.22; Sal 145,5-10; Mt 22,34-40.

22 S B. V. Maria Regina. Memoria (bianco). Benedetto l’uomo che teme il Signore. Gesù condanna la condotta ipocrita dei capi del giudaismo e invita i discepoli allo spirito di umiltà e di servizio. S. Filippo Benizi; S. Fabrizio. Rt 2,1-3.8-11; 4,13-17; Sal 127,1-5; Mt 23,1-12..

23 D XXI Domenica del T.O. / B (S. Rosa da Lima) Gs 24,1-2.15-17.18; Sal 33,2-3.16-23; Ef 5,21-32; Gv 6,60-69

Pasquale Giustiniani

19 agosto - San Giovanni Eudes

San Giovanni Eudes nacque il 14/11/1601 a Ri (Normandia, Francia) e morì il 19/8/1680 a Caen. Si dedicò per molti anni alla predicazione nelle parrocchie e fu promotore della devozione e del culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Fondò la Congregazione di Gesù e Maria (Eudisti), per la formazione del clero nei seminari e per le missioni al popolo, e l’opera di Nostra Signora della Carità del Rifugio, da cui derivò il “Buon Pastore”, che tanto operò per il recupero delle donne penitenti.
Luigi Giovannini, ssp

Pregare con il Santo Rosario - I misteri della Gloria

V / O Dio vieni a salvarmi.
R / Signore, vieni presto in mio aiuto.

O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.

I MISTERI DELLA GLORIA
1. Gesù risorge da morte (Mt 28,1-8)
2. Gesù ascende al cielo (Lc 24,50-52)
3. Lo Spirito Santo discende sulla Vergine e sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo (At 2,1-4)
4. Maria è assunta in anima e corpo al cielo (1Cor 15,20-23)
5. Maria è incoronata regina del cielo e della terra (Lc 1.46-49)

I misteri della gioia (lunedì e sabato); I misteri del dolore (martedì e venerdì); I misteri della gloria (mercoledì e domenica); I misteri della luce (giovedì).

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
Da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Cristo Gesù, Salvatore (273);Tu, festa della luce (380).
Salmo responsoriale: M° J. Gelineau. Oppure: Rit. comune: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Tendo la mano (304).
Comunione: Pane per noi spezzato(372); Mistero della cena (364).
Congedo: Luce sul cammino (292).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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