12 agosto 2018

La nostra vita è un cammino che ci porta a Dio tra molte difficoltà, dubbi, incertezze. In questo cammino veniamo guidati da Cristo stesso: egli ci fortifica con il “pane della vita”, che è il suo corpo offerto per noi e per la nostra salvezza.

«IO SONO IL PANE VIVO DISCESO DAL CIELO»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
LA liturgia di questa domenica ci pone davanti la figura del Profeta Elìa, (I Lettura) l’uomo d’urto, il profeta misterioso che vive un momento faticoso a causa della difesa di Dio, il vero e unico Dio d’Israele. Deve fuggire dall’ira del re Acab per salvarsi. È deluso, sconfitto, amareggiato, impaurito. Non ha altro che chiedere: «Ora basta Signore! Prendi la mia vita ». Il Signore lo conforta con un cibo misterioso che gli dà forza per riprendere il cammino fino al monte di Dio. Questo cibo misterioso è come una prefigurazione dell’Eucaristia.
Nel profeta Elìa possiamo intravvedere la parabola della nostra vita, segnata da paure, fallimenti, insuccessi, delusioni. Siamo assaliti dalla tentazione di mollare e gridare come il profeta: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita». Ma questa vita è dono di Dio ed è il Signore (Vangelo) che nella nostra lunga marcia si fa incontro e ci dona «il pane che discende dal cielo», il pane che ci conduce fino all’Oreb, alla santa montagna. Non è l’angelo che ci ordina di mangiare. È lui Cristo Gesù, «il pane vivo disceso dal cielo». Chi ne mangia non muore. È Cristo che consegna la sua carne per la vita del mondo.

Mons. Domenico d’Ambrosio, Arcivescovo emerito di Lecce

GESÙ, «L’EMMANUELE»

«I discepoli di Emmaus» (Jean Marie Pirot, detto Arcabas, 1994). Sulle labbra di questi due discepoli, affiancati nel loro cammino da Gesù, affiora la domanda che tutta l’umanità rivolge all’Emmanuele: «Resta con noi!» (Lc 24,29). info@catechesiverona.it
ALL’ORIGINE del titolo «Emmanuele» si trova una consolante promessa racchiusa nel libro del profeta Isaia. Egli al re Acaz e al suo popolo, minacciati da un grave pericolo, annuncia in nome di Dio: «Ecco, la vergine [= la giovane moglie di Acaz] concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele» (Is 7,14).
L’evangelista Matteo vede il compimento di questa promessa in Gesù. La «vergine» è da lui interpretata come la madre di Gesù, Maria. L’ «Emmanuele » è identificato con Gesù stesso. La sua nascita avviene «perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di “Emmanuele”, che significa “Dio con noi”» (Mt 1,22-23). Questo titolo di Gesù, che nella sua etimologia ebraica è composto da immanù («con noi») ed El («Dio»), esprime una profonda verità su Dio e su Gesù.
Nelle pagine dell’Antico Testamento Dio si presenta al suo popolo come «colui che sta dalla sua parte», come il Dio «che sta sempre con lui».
Nel vangelo secondo Matteo, il solo che contiene questo titolo, Gesù è l’Emmanuele che «è sempre in mezzo ai suoi» («Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro», Mt 18,20). È l’Emmanuele che, risorto e asceso al cielo, ci ha promesso: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Per questo ci ha detto: «Non temete» (Mt 28,10).
Infatti Gesù, che con la sua nascita dalla Vergine Maria si è rivelato come l’Emmanuele, dopo la sua risurrezione assicura la sua presenza in modo permanente e definitivo in mezzo a noi. Questa sua presenza di “Dio con noi” segna ora ogni giorno della nostra storia e della nostra fede.

Don Primo Gironi,  ssp, biblista

Preghiera dei fedeli

C-Fratelli e sorelle, la vita si presenta spesso come un deserto da attraversare senza le scorte sufficienti. Chiediamo al Padre di continuare a donarci l’unico “pane necessario”, Cristo, Signore.

Preghiamo insieme dicendo: Donaci, Padre, Cristo Pane vivo.

1. Per la Chiesa: celebrando l’Eucaristia, cresca nella comunione con Cristo e attinga il coraggio e la forza per annunciare il Vangelo nel nostro tempo. Preghiamo:

2. Per i popoli che soffrono la fame: l’esperienza dell’Eucaristia spinga le comunità cristiane a impegnarsi per condividere con essi il pane della mensa e della speranza. Preghiamo:

3. Per quanti hanno smarrito il senso cristiano della comunione al Pane di vita: possano riscoprire l’Eucaristia come culmine di ogni esperienza di fede e fonte di impegno. Preghiamo:

4. Per la nostra comunità: la partecipazione alla mensa del Corpo di Cristo, memoriale del suo Sacrificio, ci solleciti a condividere le gioie e i dolori dei fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro cammino. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - O Padre buono, che in Gesù ci hai dato il cibo e la bevanda per sostenerci nel nostro cammino verso l’eterna città del cielo, ascolta le nostre suppliche ed esaudisci la nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

XIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

13 L I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. L’annuncio della passione di Gesù lascia rattristati i discepoli che però non approfittano per chiedere spiegazioni e crescere nella fede. La frase di Gesù cade nel vuoto. Ci vorrà la Pasqua perché tutto sia comprensibile. Ss. Ponziano e Ippolito (m.f.); S. Giovanni Berchmans. Ez 1,2-5.24-28c; Sal 148,1-2.11-14; Mt 17,22-27.

14 M  S. Massimiliano M. Kolbe, sacerdote e martire. Memoria (rosso). Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, Signore. La questione su chi sia il più grande occupa il pensiero dei discepoli: ancora troppo presi dalle logiche del prestigio, sono lontani dal Mistero pasquale di Cristo. S. Ursicino; B. Elisabetta Renzi. Ez 2,8 – 3,4; Sal 118,14.24.72.103.11.131; Mt 18,1-5.10.12-14.

15 M  Assunzione B.V. Maria. Solennità (bianco). Risplende la Regina, Signore, alla tua destra. Maria partecipa fin dall’inizio della sua vita al mistero di redenzione di Gesù Cristo. Priva di ogni peccato è assunta in cielo e lì continua a cantare il suo Magnificat, lodando l’opera del Creatore. Anche noi, come Maria, siamo chiamati a una fede che ha uno sguardo in due direzioni. Da una parte credere nella realizzazione della Parola di Dio nella nostra vita. Dall’altra imparare a lodare e magnificare il Signore, perché lo vediamo all’opera nella storia e nella vita dell’umanità. S. Tarcisio; S. Stanislao Kostka. Messa vespertina nella Vigilia: 1Cr 15,3-4.15-16; 16,1-2; Sal 131,6-7.9-10.13-14; 1Cor 15,54b-57; Lc 11,27-28. Messa del Giorno: Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab; Sal 44,10-12.15b-16; 1Cor 15,20-27a; Lc 11,39-56.

16 G Proclameremo le tue opere, Signore. Pietro vorrebbe sapere quale sia la misura del perdono, quale limite abbia l’amore. «La misura dell’amore è amare senza misura », perdonare senza misura, proprio come fa Dio con noi. S. Stefano di Ungheria (m.f.); S. Rocco; S. Teodoro. Ez 12,1-12; Sal 77,56-59.61-62; Mt 18,21 – 19,1.

17 V La tua collera, Signore, si è placata e tu mi hai consolato. Gesù contesta il permissivismo dell’epoca, così simile al nostro, per cui si poteva lasciare una sposa per prenderne un’altra: egli afferma che la donna non è una proprietà e il matrimonio è sacro. S. Chiara della Croce; S. Giovanna Delanoue; S. Mirone. Ez 16,1-15.60.63 opp. Ez 16,59-63; Cant. Is 12,2-6; Mt 19,3-12.

18 S Crea in me, o Dio, un cuore puro. I discepoli vorrebbero allontanare i bambini da Gesù, perché i piccoli danno fastidio, ma l’invito che egli ci rivolge è di non privare i bambini della sua grazia e del suo amore. S. Elena; S. Agapito; B. Paola Montaldi. Ez 18,1-10.13b.30-32; Sal 50,12-15.18-19; Mt 19,13-15.

[19 D  XX Domenica del T.O. / B (S. Giovanni Eudes) Pr 9,1-6; Sal 33,2-3.10-15; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58]

Elide Siviero

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Chiesa di Dio (622); Il tuo popolo in cammino (663).
Salmo responsoriale: Ritornello: Spero nel Signore (137); da Il canto del Salmo responsoriale (ElleDiCi, 2011).
Processione offertoriale: Molte le spighe (679).
Comunione: Come unico pane (628); Mistero della cena (678).
Congedo: Cristo vive (635).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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