1° novembre 2016

In questa solennità contempliamo la verità della “Comunione dei Santi”. Santi sono tutti i salvati, e santi siamo anche noi, perché il Battesimo ci ha inseriti in Gesù Cristo. Nella partecipazione all’Eucaristia si attua la nostra piena configurazione a Lui.

OGGI CONTEMPLIAMO LA SANTA GERUSALEMME

Gesù risorto
SOSPINTI dall’amore di Dio, così grande da essere non solo chiamati suoi figli, ma da esserlo realmente fin d’ora, siamo in attesa di essere simili a lui e di vederlo così come egli è. Questo è l’oggetto della virtù soprannaturale della speranza, che diventa operante nella misura in cui ci purifichiamo dai nostri peccati, per essere puri come lo è Dio (I Lettura). Nel discorso della montagna Gesù ci indica senza veli le esigenze del cammino di purificazione che devono percorrere, sulla sua scia del “Figlio”, coloro che sono “figli nel Figlio”.
Le “beatitudini” sono le orme lasciate da Gesù Cristo nella sua vita terrena per segnare il nostro percorso verso l’incontro gioioso con il Padre. È necessario che i figli ricalchino esattamente quelle orme, per non correre il rischio di smarrire la “via”, che è appunto il Figlio, Gesù (Vangelo). Ancora l’evangelista Giovanni, nell’Apocalisse, ci mostra che quel cammino è stato percorso da una moltitudine immensa, incalcolabile, universale. I Santi sono appunto coloro che hanno seguito il duro cammino di Gesù, lavando le loro vesti nel suo sangue.

Tarcisio Stramare, osj

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Santi, illustrazione di Giorgio Trevisan.
NELLA liturgia la Chiesa celebra la pasqua di Cristo inviato dal Padre, morto per la salvezza del mondo e da lui risuscitato che ha effuso lo Spirito Santo. Nei santi, la cui memoria è inserita nell’anno liturgico, la Chiesa celebra il mistero pasquale in essi realizzato, propone ai fedeli i loro esempi che attraggono al Padre per mezzo di Cristo, si affida alla loro fraterna intercessione.
La festa di tutti i santi, in Oriente, si celebrava già nel secolo IV la domenica dopo Pentecoste. In Occidente, determinante fu la trasformazione del Pantheon a Roma in basilica cristiana e la sua dedicazione a santa Maria e a tutti i martiri il 13 maggio 609. La festa sorse nelle regioni della Britannia e fu estesa da Gregorio IV (828-844) a tutto l’Occidente.
Il contenuto della festa è magnificamente espresso dal prefazio che ci fa contemplare la città del cielo, dove i santi glorificano in eterno il nome di Dio e incoraggia noi, pellegrini sulla terra, assicurando che giungeremo anche noi a quel traguardo se ci affrettiamo nella sequela di Cristo. Essi sono una moltitudine immensa di ogni popolo, lingua e razza, che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello e hanno superato la grande tribolazione, sono cioè frutto della pasqua di Cristo (I Lettura). La radice della santità cristiana è l’amore di Dio Padre che ci ha fatto suoi figli, partecipi sin da ora della sua vita (II Lettura). La via invece è quella delle beatitudini che Gesù ha percorso prima di proporla a noi (Vangelo).

p.s.

«Noi sappiamo che il vincolo esistente fra Dio e noi arriva a porsi in comunicazione anche con le anime dei nostri defunti. Il messaggio di amore che noi loro mandiamo perviene ad esse attraverso il misterioso canale costituito dalla Comunione dei Santi, il regno della carità».
Beato Paolo VI

COMMEMORAZIONE DEL FEDELI DEFUNTI

Camposanto S. Lucia. Verona. Foto Zambello
LA commemorazione di tutti i defunti, il 2 novembre, dopo la festa di tutti i santi fu istituita da sant’Odilone abate di Cluny nel 998 per far memoria di tutti i defunti dalla creazione del mondo e fu accolta dalla Chiesa di Roma nel secolo XIV.
I cristiani, conservando dai culti pagani l’uso del convito funerario, gli diedero il significato di offerta di carità per il defunto e prefigurazione della comune partecipazione al banchetto celeste. A partire dal secolo II introdussero la consuetudine di celebrare per il defunto l’eucaristia nel giorno fissato per il convito funerario.
La Chiesa inoltre molto presto introdusse nella preghiera eucaristica la memoria dei defunti chiedendo che il Signore conceda loro la beatitudine, la luce e la pace.
La messa per i defunti, quindi, è anzitutto affermazione della comunione tra i vivi e i defunti: Cristo crocifisso e risorto, al quale per la fede e il battesimo tutti siamo uniti, rende possibile il permanere della comunione al di là della morte e fonda la speranza di rivederli. Essa è anche domanda di purificazione, perché liberi da ogni macchia, i nostri fratelli defunti possano contemplare il volto di Dio e godere della sua beatitudine.

Frate Pietro Sorci ofm

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Universale: Perché i Paesi che accolgono un grande numero di profughi e rifugiati siano sostenti nel loro impegno di solidarietà.
Per l’Evangelizzazione: Perché nelle parrocchie sacerdoti e laici collaborino nel servizio alla comunità senza cedere alla tentazione dello scoraggiamento.
Dei Vescovi: Perché, ascoltando la chiamata comune alla santità, seguiamo con rinnovato slancio il Signore Gesù, volto della misericordia del Padre.
Mariana: Perché lo Spirito Santo, che suscita, forma e incorona i santi, ci faccia dono di una vera devozione a Maria.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, l’immensa schiera dei Santi, unita al Cristo glorioso e alla Vergine Maria, intercede per noi. Con questa fede presentiamo a Dio le nostre suppliche.

Innalziamo a Dio la nostra preghiera dicendo insieme: Per l’intercessione dei tuoi Santi, ascoltaci, Signore.

1. Perché la santità dei battezzati porti ovunque la gioia del Vangelo e la Chiesa si manifesti al mondo come città posta sul monte per accogliere quanti cercano Dio e la sua giustizia, preghiamo:

2. Perché mai vengano meno nella Chiesa e nelle strutture civili uomini e donne che si dedichino umilmente e con amore a curare le ferite del corpo e dello spirito, preghiamo:

3. Perché la santità dell’amore mantenga unite le famiglie e faccia di esse il primo luogo di culto a Dio e la prima esperienza di vita cristiana, preghiamo:

4. Perché ognuno di noi possa godere della beatitudine promessa agli umili, ai misericordiosi, agli operatori di pace e a quanti amano la verità e la giustizia, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Padre santo, fonte di tutto ciò che è vero, buono e giusto, donaci il tuo Spirito, perchè vivendo secondo le beatitudini proclamate dal tuo Figlio, possiamo esultare in eterno nella gloria dei tuoi santi. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Noi canteremo gloria a te (294); Noi veniamo a te (296).
Salmo responsoriale: Modulo: M° A. Parisi; Ritornello: Non vi chiamerò più servi (244).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (376).
Comunione: Popolo regale (113); Celeste Gerusalemme (316).
Congedo: Maria, madre della Chiesa (217).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:

Accompagnamento


Archivio

Vai