10 febbraio 2016

Inizia il tempo favorevole per la nostra conversione. In questo itinerario penitenziale ricordiamo i quaranta giorni del diluvio, i quaranta giorni di Giona che predica a Ninive la conversione, i quaranta giorni delle tentazioni di Cristo nel deserto, per scegliere il progetto di salvezza di Dio.

ANNO SANTO: TEMPO PER UN CAMMINO DI CONVERSIONE

IL Signore chiama a raccolta il suo popolo. Fa suonare il corno e chiama a gran voce perché tutti ascoltino il suo richiamo. Egli vuole manifestare la sua misericordia e offre all’uomo un’ulteriore possibilità di ricevere la salvezza. Non si arrende mai, nemmeno di fronte al grande male che l’uomo può compiere. Si ricorda sempre di essere Padre e guida del suo popolo. Ognuno ha la possibilità di accogliere questo invito e di beneficiare del suo perdono (I Lettura). La conversione che egli richiede non deve essere però solo un’operazione di facciata, ma la cenere che riceviamo sul capo deve passare nel profondo dell’anima per purificarla e renderla creatura nuova (Vangelo).
È grande la responsabilità che abbiamo, ma è ancora più immensa la fiducia che Dio ha nei confronti dell’umanità per renderla capace di pentimento e di conversione. Mille volte l’uomo pecca e più di mille volte egli è pronto a spargere quella cenere, perché possiamo iniziare un nuovo cammino di amicizia con lui. Non scoraggiamoci, se cadiamo, l’importante è trovare il coraggio e la forza per continuare a rialzarci.
Nicola Gori

AFFIDARSI A GESÙ MISERICORDIOSO COME MARIA

«L’ESAME DI COSCIENZA Consiste nell’interrogarsi sul male commesso e il bene omesso: verso Dio, il prossimo e se stessi.
Nei confronti di Dio - Mi rivolgo a Dio solo nel bisogno? Partecipo alla Messa la domenica e le feste di precetto? Comincio e chiudo la giornata con la preghiera? Ho nominato invano Dio, la Vergine, i Santi? Mi sono vergognato di dimostrarmi cristiano? Cosa faccio per crescere spiritualmente? Come? Quando? Mi ribello davanti ai disegni di Dio? Pretendo che egli compia la mia volontà?
Nei confronti del prossimo - So perdonare, compatire, aiutare il prossimo? Ho calunniato, rubato, disprezzato i piccoli e gli indifesi? Sono invidioso, collerico, parziale? Ho cura dei poveri e dei malati? Mi vergogno della carne di mio fratello, della mia sorella? Sono onesto e giusto con tutti o alimento la “cultura dello scarto”? Ho istigato altri a fare il male? Osservo la morale coniugale e familiare insegnata dal Vangelo? Come vivo le responsabilità educative verso i figli? Onoro e rispetto i miei genitori? Ho rifiutato la vita appena concepita? Ho spento il dono della vita? Ho aiutato a farlo? Rispetto l’ambiente?
Nei confronti di sé - Sono un po’ mondano e un po’ credente? Esagero nel mangiare, bere, fumare, divertirmi? Mi preoccupo troppo della salute fisica, dei miei beni? Come uso il mio tempo? Sono pigro? Voglio essere servito? Amo e coltivo la purezza di cuore, di pensieri e di azioni? Medito vendette, nutro rancori? Sono mite, umile, costruttore di pace?».
(Dal libretto “Custodisci il cuore”, di Papa Francesco, 22 febbraio 2015. Ed Lev).

UN ANGELO ALLA PORTA

L’Angelo Blu dell’Accoglienza

“L’Angelo Blu dell’Accoglienza
”, scultura dell’artista Albano Poli. Proprietà Fondazione Domus (8 maggio 2015). Significativo in questo Giubileo straordinario l’Angelo che ci accoglie e indica la Porta Santa della Cattedrale della Diocesi di Verona. Una porta da attraversare per essere accolti dalle braccia della misericordia. A proposito come non ricordare le parole di Papa Francesco alla festa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno 2015), rievocando la vicenda di san Pietro liberato dall’angelo, esortava a non lasciare “fuori dalla porta” i tanti angeli che il Signore “mette nel nostro cammino”.

AFFIDARSI A GESÙ MISERICORDIOSO COME MARIA

“Pellegrini alla grotta di Lourdes”. Illustrazione di Alfredo Brasioli.
“Pellegrini alla grotta di Lourdes”. Illustrazione di Alfredo Brasioli.

NEL brano evangelico delle nozze di Cana, la Madre di Gesù dice ai servi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Sono le ultime parole pronunciate da Maria, il testamento nel quale ci ricorda l’essenziale: ascoltare Gesù, affidarsi a Lui via, verità e vita. I Vangeli narrano sovente la sua attenzione per i malati verso i quali provava autentica compassione.
Culmine della sua vicinanza all’umanità sofferente è stata la sua morte in croce, mediante la quale ha guarito definitivamente la nostra morte e ogni nostra malattia. Lui, che è Dio, non poteva dimostrare in un modo più grande il suo Amore misericordioso per noi. La celebrazione della Giornata Mondiale del Malato durante l’Anno della Misericordia acquista allora un significato tutto particolare.
Ogni malato sa quanto sia importante avere accanto persone che si prendano cura di lui con amore e competenza e che l’aiutino, assieme alle terapie mediche, a sostenere le giornate con la consolazione vera.
Questo vino della gioia, riflesso dello sguardo misericordioso di Cristo, impegni le nostre comunità cristiane ad accogliere l’invito di Maria e a fare quello che Gesù ci dice nel Vangelo: «Ero malato e mi avete visitato».
don Carmine Arice, ssc
Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI

Salmo responsoriale e accompagnamento

salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Soccorri i tuoi figli (500); Dono di grazia (82).
Salmo responsoriale. da Il canto del Salmo (ElleDi Ci, Leumann 2011) Ritornello: Purificami, o Signore (92).
Processione offertoriale; Molte le spighe (365).
Comunione: Ascolta le mie parole (257); Beatitudini (227).
Congedo:Miserere (87).

ACCOMPAGNAMENTO
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ANNATE DE “LA DOMENICA” 2014-2015

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