7 maggio 2017

Ogni giorno siamo chiamati a seguire Cristo, tanto più oggi nella “domenica del buon Pastore”, giornata di preghiera per le vocazioni. Occorre seguire Cristo con sapienza e perseveranza, riconoscere la sua voce e lasciarci condurre da lui alla salvezza.

«IO SONO LA PORTA DELLE PECORE», DICE IL SIGNORE

Commento - Disegno: Stefano Pachì
OGNI anno la IV Domenica di Pasqua è dedicata al «pastore bello». Fissando lo sguardo su di lui, comprendiamo chi siamo noi: pecore che sanno ascoltare la sua voce, e fidandosi di essa si lasciano condurre fuori dai recinti delle proprie paure, delusioni, egoismi, verso i pascoli della vita. Il pastore chiama e noi ascoltiamo. Quando ascoltiamo solo noi stessi, o altre voci, rimaniamo nei recinti di morte.
In questa domenica la Chiesa celebra la Giornata delle vocazioni. Siamo invitati a pregare perché il Signore mandi operai nella sua messe, ma anche a riconoscere come la vita di ciascuno è intessuta di questa dinamica vocazionale di chiamata e risposta. Il verbo “chiamare” risuona oggi in modo significativo in tutte le letture. Nella prima, Pietro annuncia che la promessa è per tutti coloro che «chiamerà il Signore Dio nostro» (At 2,39). Sempre Pietro, (II Lettura) dichiara che siamo chiamati a fare il bene, anche quando dobbiamo attraversare una sofferenza, da sopportare con pazienza, seguendo l’esempio di Gesù. Il pastore ci chiama alla vita: seguiamolo con fiducia!

Fr. Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità, Dumenza

«ALZATI, VA’ E NON TEMERE»

Manifesto a cura delle Suore Apostoline Castelgandolfo, Roma
IN questa domenica, detta del “Buon Pastore”, si celebra in tutte le comunità cristiane la 54a Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni. Lo slogan biblico che ispira il cammino vocazionale della Chiesa italiana è: “Alzati, va’ e non temere”.
Esso ci aiuta a fare memoria di molte storie di vocazione, in cui il Signore invita i chiamati ad uscire da sé per farsi dono agli altri; ad essi affida una missione e li rassicura con una benedizione costante: «Non temere ». È un incoraggiamento appassionato di Dio per poter andare oltre le paure che ci possono chiudere in noi stessi e paralizzare ogni desiderio di bene.
Il profeta Geremia paragona Dio ad un vasaio che lavora l’argilla al tornio della sua bottega; se un vaso non gli riesce bene egli, pazientemente, lo rimette sul tornio e ricomincia a modellarlo ancora, con la stessa argilla. Noi siamo le anfore rotte di Dio, che in una logica perfezionista andrebbero buttate via; ma Dio sa riutilizzarle e dalle loro crepe escono preziosi rigagnoli di acqua che fanno crescere i fiori lungo la strada.
Gesù invia in missione chi ha condiviso con lui sogni e realtà, forza e debolezza, bellezza e gratitudine. Egli affida questo compito a chi gli ha consegnato, senza riserve, la propria vita; prima di avere il Vangelo sulle labbra, i discepoli sono chiamati a custodirlo nel cuore. Stare con Gesù, vivere con Lui e per Lui, per poi andare ad annunciare la bellezza e la gioia del Vangelo, perché tutti siamo «marchiati a fuoco per la missione» (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 273).

Mons. Domenico Dal Molin Ufficio per la Pastorale delle Vocazioni

7 maggio – XXI GIORNATA DEI BAMBINI VITTIME DELLA VIOLENZA E ABUSI.
Ricordiamo gli infanti, i più indifesi, i più poveri tra i poveri. Preghiamo: Donaci, Signore, una Chiesa accogliente, piccola e povera, che si impegni a tutelare l’innocenza dal pericolo degli scandali.

MADRE RAFFAELLA DE GIOVANNA

MADRE RAFFAELLA DE GIOVANNA - Fu fondatrice delle “Suore Terziarie Minime di S. Francesco da Paola”. Raffaella (Genova 1870 - 1933) alla nascita fu affidata alla “ruota degli esposti” presso l’Ospedale di Pammatone, che accoglieva i bambini abbandonati. Con la sua fede coraggiosa riunì tutti coloro che hanno sofferto e soffrono ogni abbandono, trovando forza per sperare ancora amore nella figura del Cristo abbandonato sulla croce. La sua vita consacrata fu dedicata alla carità operosa, volta alla cura e al soccorso dei poveri, degli ammalati, degli ultimi.

Cristina Santacroce

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, il Signore ci invita ogni giorno a stare con Lui per gustare la sua presenza. Riconosciamolo anche oggi come il Maestro e il Pastore buono, che si prende cura di ciascuno di noi e delle necessità della sua Chiesa.

Preghiamo insieme e diciamo: Gesù, buon Pastore, ascoltaci!

1.
Signore, che sei venuto nel mondo per indicare la via della beatitudine e della pace, concedi luce necessaria a coloro che si interrogano sulla propria vocazione e perseveranza a quanti l’hanno già e la vivono. Noi ti preghiamo:

2. Signore, che hai reso ciascuno di noi protagonista del tuo progetto d’amore, fa’ che accogliamo con gratitudine la vocazione che ci hai donato. Noi ti preghiamo:

3. Signore, che continui a suscitare e a sostenere sempre nuove vocazioni, donaci cristiani maturi, che ti servano nei diversi stati di vita e facciano risplendere la bellezza e la santità della Chiesa. Noi ti preghiamo:

4. Signore, fa’ che tutte le famiglie possano rinnovare la consapevolezza di essere il primo grembo vocazionale e accogliere con gioia il seme della chiamata al sacerdozio e alla vita consacrata. Noi ti preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Padre Santo, effondi con abbondanza il dono del tuo Spirito su tutti noi; la testimonianza della Chiesa incoraggi le nostre risposte vocazionali e ne susciti di nuove, perché le nostre vite esprimano la tenerezza di Gesù per ogni creatura. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen.

IV SETTIMANA DI PASQUA

08 L L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. Gesù non è solo il buon pastore che si prende cura delle pecore, ma è anche colui che offre la sua vita per loro, in obbedienza al comando del Padre, che appunto per questo lo ama. B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il Moro. At 11,1-18; Sal 41,2-3 e 42,3-4; Gv 10,11-18.

09 M Genti tutte, lodate il Signore. C’è conoscenza reciproca tra Gesù e le sue pecore, unite strettamente con lui al Padre. È solo attraverso questa unione che il credente può vedere nelle opere compiute da Gesù la testimonianza della sua identità. S. Pacomio; S. Isaia profeta; B. Forte Gabrielli. At 11,19-26; Sal 86,1-7; Gv 10,22-30.

10 M Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Credere in Gesù è vedere colui che lo ha mandato, ossia il Padre. Chi rifiuta Gesù, ossia non accoglie la sua testimonianza, rimane nelle tenebre, rifiutando in tal modo la vita eterna. S. Gordiano; S. Cataldo; S. Giobbe. At 12,24 – 13,5; Sal 66,2-3.5-6.8; Gv 12,44-50.

11 G Canterò in eterno l’amore del Signore. Lavando i piedi ai suoi discepoli, Gesù ci ha dato una lezione di vita. Egli ci ha insegnato l’umiltà del servizio, che deve regnare tra tutti coloro che egli ha scelto. Agire diversamente significa rifiutarlo come Maestro. S. Ignazio da Laconi; B. Gregorio Celli. At 13,13-25; Sal 88,2-3.21-22.25.27; Gv 13,16-20.

12 V Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato. Gesù vuole togliere dal nostro cuore ogni turbamento, assicurandoci due cose: abbiamo già un posto preparato nella casa del Padre; conosciamo anche la via per arrivarvi. Unica condizione: fede in Dio e in Gesù. S. Pancrazio (m.f.); Ss. Nereo e Achilleo (m.f.). At 13,26-33; Sal 2,6-11; Gv 14,1-6.

13 S Tutti i confini della terra hanno visto la vittoria del nostro Dio. Nessun incontro con il Padre, se non attraverso Gesù. Non ci sono alternative, perché Gesù è nel Padre e il Padre è in lui. Lo dimostrano le opere che lui ha compiuto e che noi possiamo compiere. B. V. Maria di Fatima (m.f.). B. Maddalena Albrici. At 13,44-52; Sal 97,1-4; Gv 14,7-14.

[14 D V Domenica di Pasqua / A (S. Mattia Apostolo; S. Maria Domenica Mazzarello) At 6,1-7; Sal 32,1-2.4-5.18-19; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12].

Tarcisio Stramare, osj

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Cristo risorge (546); Mio Signore, gloria a te! (554).
Salmo responsoriale: Modulo: da Il canto del salmo responsoriale (ElleDiCi, 2011); Ritornello: Il Signore è il mio pastore (88-89).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (740).
Comunione: Hai dato un cibo (658); Come unico pane (628).
Congedo: Gioia del cuore (648).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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