17 dicembre 2015

È già adesso che la Buona Novella ci è annunciata. Maria porta nel suo grembo colui che ci salverà. Cristo dice al Padre: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Elisabetta saluta in Maria il Salvatore ancora nascosto agli occhi del mondo. 

«BEATA SEI TU VERGINE MARIA, PERCHÉ HAI CREDUTO...»

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!».

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!».

QUALE grande grazia ha concesso il Signore a Maria. È bastato che le sue parole giungessero alle orecchie di Elisabetta per far sussultare nel suo grembo Giovannino (Vangelo). E non solo, ma la donna incinta fu ripiena di Spirito Santo. Infatti, Dio utilizza la voce di Maria per far arrivare la sua misericordia e la sua grazia. In questo tempo di attesa in preparazione al Natale anche noi siamo come il piccolo Giovanni nel grembo di sua madre. Siamo in attesa del Signore che viene e ascoltiamo le parole di Maria, attraverso le quali ci giunge la grazia di Dio.

L’autore della Lettera agli Ebrei (II Lettura) ci parla di Cristo che viene nel mondo per fare la volontà del Padre. È la stessa disponibilità di servizio mostrata dalla Vergine all’annuncio dell’Angelo. Il sì di Maria aprirà la strada all’Incarnazione del Verbo, che nell’obbedienza al Padre porterà la salvezza a tutta l’umanità. È motivo di gioia riflettere su quanto il Signore ha fatto per noi, donandoci lo stesso suo Figlio. Egli nascerà a Betlemme, come ricorda Michea (I Lettura): pur piccolo capoluogo di Giuda, diventerà il luogo di nascita del Liberatore di Israele.
Nicola Gori

NATALE DEL SIGNORE

Il Figlio di Dio e figlio dell’Uomo



I Vangeli non indicano il giorno della nascita di Gesù. Soltanto nei primi decenni del secolo IV fu introdotta la festa del Natale il 25 dicembre. È opinione diffusa che la data sia stata stabilita allo scopo di contrapporsi alla festa pagana del sol invictus, sole invitto che si celebrava a Roma nel solstizio di dicembre. Una spiegazione più antica collega la festa a quella di Pasqua. Infatti, secondo un’antica tradizione Cristo sarebbe morto in coincidenza con il giorno del suo concepimento nel grembo della Vergine-Madre. Nove mesi prima di Natale, il 25 marzo, nell’equinozio di primavera, quando la luce prevale sulla notte e la natura si risveglia dal sonno invernale e fiorisce. I testi liturgici ci fanno contemplare nel bambino nato a Betlemme l’inizio della nuova creazione, lo splendore della luce di Dio e la manifestazione della sua gloria nella piccolezza e fragilità della natura umana, preludio della morte in croce e il meraviglioso scambio in cui il Figlio di Dio si è fatto figlio dell’Uomo per rendere l’uomo partecipe della sua vita immortale. Il Natale di Cristo, infine, spiega san Leone Magno, è natale della pace, resa possibile dalla sua solidarietà con tutti gli uomini e annunciata dagli angeli a Betlemme. Ancora popolare è la novena in preparazione al Natale. Essa dovrebbe valorizzare i testi della liturgia dei giorni 17-24 dicembre, con le letture che fanno ascoltare le profezie e gli eventi evangelici che hanno preceduto la natività di Cristo e i canti al Vangelo che riprendono le struggenti «Antifone “O” del Magnificat». Frate Pietro Sorci, ofm

IL PRESEPIO E L’ALBERO

NATALE, il Vangelo della gioia. In famiglia allestiamo il presepio con angeli, pastori e animali. Addobbiamo l’albero con luci e festoni. Sono i simboli per fare festa senza dimenticare il festeggiato: il Bambino. Nato da Maria per opera dello Spirito Santo, egli è la luce, come ci ricordano i fregi dell’albero: «La gloria del Signore li avvolse di luce» (Lc 2,8). «Avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12), il Bambino inaugura la «rivoluzione della tenerezza». Per definizione il neonato è debole, indifeso, dipende dagli altri, soprattutto dalla mamma che lo ha portato in grembo e ora lo dovrà allattare ed educare d’intesa col suo sposo, come accade in ogni famiglia di ieri e di oggi. «O Bambino mio divino!» canta sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Davanti a quel piccolino ogni famiglia prova, come i Magi, «una gioia grandissima» (Mt 2,10) e guarda con occhi nuovi tutti i deboli: «Tra questi deboli ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo» (Francesco, Evangelii gaudium, n. 213). Pasquale Giustiniani

IL GIUBILEO

La parola “giubileo” deriva dall’ebraico jobel. Questo termine designa il montone, le cui corna erano usate come trombe per annunciare un evento di interesse pubblico o religioso. Il riferimento biblico è all’anno giubilare, che presso gli ebrei si celebrava ogni cinquanta anni (Cfr. Levitico 25,8-55). Con il giubileo veniva proclamata la liberazione generale delle persone e dei beni e il ricupero delle proprietà ereditate, che per necessità erano state vendute.

Preghiera dei fedeli

C -  Fratelli e sorelle, sull’esempio di Maria, l’Ancella del Signore, accogliamo con umiltà la Parola di Dio. Rivolgiamo con fiducia al Padre la nostra preghiera.

Preghiamo insieme e diciamo:

A - Signore, illumina il nostro cammino.

1. Per la Chiesa, perché compia passi illuminati dalla misericordia del Padre che, nella sua bontà, accoglie ogni uomo, preghiamo. 

2. Per le istituzioni civili, perché nel confronto con le varie realtà sociali riescano a venire incontro alle esigenze concrete delle persone, preghiamo.

3. Per i giovani, perché sappiano riconoscere i doni ricevuti per poterli condividere in ogni ambito della loro vita, preghiamo.

4. Per i poveri, gli emarginati e i dimenticati delle nostre città, perché sperimentino nella sollecitudine delle comunità cristiane l’efficacia della salvezza portata da Gesù, preghiamo.

5. Per la nostra comunità parrocchiale, perché con carità, zelo e magnanimità rivolga la sua costante attenzione a quanti vivono nelle difficoltà, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

C -  Accogli, o Padre, la nostra invocazione e guidaci con il tuo Spirito a imitare Maria di Nazaret nell’accogliere in noi e nel portare ai fratelli il Figlio tuo, nato da lei, Cristo, nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

 

 

IV SETTIMANA DI AVVENTO

21 L Feria di Avvento. Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo. La visita di Maria a santa Elisabetta va oltre. La presenza di Dio nel suo popolo non è più recata da oggetti sacri, come l’arca, ma da persone umane. S. Pietro Canisio; S. Michea profeta. Ct 2,8-14 opp. Sof 3,14-17; Sal 32,2-3.11-12.20-21; Lc 1,39-45.

22 M Feria di Avvento. Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore. La Vergine Maria nel Magnificat eleva con umiltà e intensità la sua preghiera a Dio, fedele alle sue promesse e misericordioso. S. Francesca Saverio Cabrini. 1Sam 1,24-28; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55.

23 M Feria di Avvento. Leviamo il capo: è vicina la nostra salvezza. La profezia di Malachia si compie nella persona di Giovanni, figlio del sacerdote giudeo Zaccaria, questo nome dice “Dio fa grazia”, un nome che annuncia i tempi nuovi. S. Giovanni da Kety; S. Vittorio. Ml 3,1-4.23-24; Sal 24,4-5.8-10.14; Lc 1,57-66.

24 G Feria di Avvento. Canterò per sempre l’amore del Signore. Il cantico di Zaccaria è un inno di benedizione a Dio e di speranza messianica. Giovanni preparerà la strada a Cristo salvatore come “visita di Dio”. S. Delfino; S. Irma. 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88,2-5.27.29; Lc 1, 67-79.

25 V Natale del Signore – Messa della vigilia (Is 62,1-5; Sal 88,4-5. 16-17. 27.29; Atti 13,16.17.22-25; Mt 1,1-25 opp. 1.18-25); Messa della notte (Is 9,1-6; Sal 95,1-3; 11-13; Tit 2,11-14; Lc 2,1-14).
Lucia Giallorenzo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio:  O Redentore dell’uomo (52); Esulta di gioia (50).
Salmo responsoriale: G. 
Assandri; Il Signore è il mio pastore (359).
Processione offertoriale: Vieni, Signore, Gesù (64).
Comunione: Cieli e terra cantano (45).
Congedo: Vergine del silenzio (61).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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