15 aprile 2018
Il Cristo risorto è sempre presente nella sua Chiesa, specialmente nella celebrazione dell’Eucaristia. In essa riconosciamo come il Crocifisso è il Risorto, che ci accompagna nella nostra vita di fede e nel compimento della missione affidata a ciascuno di noi. – Oggi celebriamo la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
BISOGNA CHE SI COMPIANO TUTTE LE COSE SCRITTE SU DI ME
IL Signore ci raduna anche oggi perché, celebrando l’Eucaristia, possiamo riconoscere nella Parola accolta e nel Pane spezzato «l’autore della vita» (I Lettura), colui che è risorto dai morti e guida alla salvezza eterna. Pur sembrando un paradosso, davvero Dio ha fatto in modo che un crimine, religioso e politico, sia diventato un gesto di redenzione per l’umanità, mostrando così che il suo amore supera ogni logica umana, come quella del corpo morto di Gesù che ritorna alla vita e addirittura mangia di fronte ai propri apostoli (Vangelo).
A Dio nulla è impossibile e all’uomo che confida in lui egli dona la possibilità di scorgere la realtà di ciò che agli occhi scettici appare solo una fantasia assurda. Ciò che conta è comprendere che non si tratta di fermarsi solo a contemplare l’identità del Cristo prima e dopo Pasqua, ma convincersi che in lui abbiamo un unico atto redentivo e che la nostra salvezza perviene dall’accoglienza del suo insegnamento (II Lettura), dallo sperimentare la sua potenza salvifica nei gesti di misericordia e dalla contemplazione stupita del suo mistero pasquale di morte e risurrezione.
Tiberio Cantaboni
BERNADETTE E LA VERGINE MARIA
«IO non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro». Bernadette è così avvertita: le apparizioni della “Signora Biancovestita” non le procureranno alcun trattamento speciale. Benché sia la beniamina della Madonna ed abbia udito da Lei: «Vi amo», ai due sacerdoti di Betharram che, ammirati, le dicono: «Come sei fortunata, la Vergine ti ha promesso il paradiso!», lei risponde: «Sì, sì, se me lo guadagno».
Bernadette avrà proprio poco dalla vita: è una povera senza avere, senza potere, senza sapere. Senza avere: in famiglia sperimenta la povertà più assoluta, anzi la miseria; diventa pastorella di «pecore…‘rognose’ »; l’11 febbraio 1858 sta raccogliendo legna secca attorno alla grotta di Massabielle per fronteggiare il rigido inverno; a causa di un’implacabile malattia che non le dà tregua, esclamerà: «Sono macinata come un chicco di grano» e «la mia missione è essere malata».
Senza potere. Se la superiora delle suore di Nevers dirà: «Non è buona a nulla», lei si definisce: «Sono come una scopa dietro la porta». Di fronte ai continui interrogatori, si limita ad affermare: «Non sono stata incaricata di farvi credere, ma di riferirvi».
Senza sapere. Non sapendo né leggere né scrivere, a 14 anni non ha ancora fatto la prima comunione. Quando riferirà al parroco che la Signora le ha confidato: «Io sono l’Immacolata Concezione», incredulo e spaventato, egli si domanda: «Come può un’ignorantella sapere del nuovo dogma mariano?».
Dotata di generosità e di molto buon senso, trasmette fedelmente il messaggio penitenziale della Vergine, che il 23 febbraio tre volte ripete: «Penitenza, penitenza, penitenza!», e a lei chiede: «Pregherai Dio per i peccatori; va’ a baciare la terra per la conversione dei peccatori; va’ a bere alla sorgente e a lavarti», segno che la Signora vuole il sollievo e la guarigione dei malati immersi in quell’acqua.
P. Sergio Gaspari, monfortano
VERSO LA GIORNATA DELLE VOCAZIONI
«Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo. Non dobbiamo aspettare di essere perfetti per rispondere il nostro generoso “eccomi”, né spaventarci dei nostri limiti e dei nostri peccati, ma accogliere con cuore aperto la voce del Signore. Ascoltarla, discernere la nostra missione personale nella Chiesa e nel mondo, e infine viverla nell’oggi che Dio ci dona»
(Dal Messaggio di Papa Francesco per la 55ma Giornata Mondiale delle Vocazioni 2018).
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, nella certezza che il Signore ci risponda quando lo invochiamo, con la pace del cuore eleviamo serenamente le nostre invocazioni al Padre.
Preghiamo insieme, dicendo: Signore, nostra vita, ascoltaci.
1. La Chiesa renda sempre testimonianza della risurrezione del Signore, confortando gli animi desolati e disorientati con la serena certezza che Dio non abbandona chi persevera nella fede. Preghiamo:
2. I nuovi battezzati nella Veglia Pasquale siano i primi annunciatori della gioia di passare dalla cecità spirituale alla fede in Dio, che permette di scorgere la sua presenza in ogni persona e avvenimento della storia. Preghiamo:
3. Quanti sono alla ricerca di un segno da parte di Dio possano scorgere nella Parola annunciata e nel Pane spezzato il segno vivo e vero della sua azione nella vita dell’umanità. Preghiamo:
4. La nostra comunità testimoni che la luce di Cristo dissipa le tenebre di ogni incredulità, paura o tristezza e ha la forza di irradiare fede, speranza e suscitare il vero servizio di carità. Preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - O Padre, continua a manifestarti a noi nel tuo Figlio Gesù Cristo: egli, il Risorto dalle tenebre della morte, vigili sui passi di ogni uomo e accompagni il cammino di vita di quanti confidano in lui. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A - Amen.
III SETTIMANA DI PASQUA
16 L Beato chi cammina nella legge del Signore. La folla, come a volte anche noi, va in cerca di Gesù perché egli risolve i loro problemi e non per la sua Parola di verità. S. Bernardette Soubirous; S. Benedetto G. Labre. At 6,8-15; Sal 118,23-24.26-27.29-30; Gv 6,22-29. (Oggi ricordiamo i 160 anni della apparizione della Vergine Maria a santa Bernardette).
17 M Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito. Stefano ha compreso la novità del cristianesimo e ne ha accettato le conseguenze fino a morire come il suo Signore, S. Simeone Bar Sabba’e; S. Acacio; S. Kateri Tekakwhita. At 7,51 – 8,1a; Sal 30, 3-4.6-8.17.22; Gv 6,30-35.
18 M Acclamate Dio, voi tutti della terra. Il libro degli Atti presenta una novità importante per il cristianesimo, l’inizio della sua diffusione fuori da Gerusalemme e nel mondo intero. S. Galdino; S. Atanasia; B. Sabina Petrilli. At 8,1b-8; Sal 65,1-7; Gv 6,35-40.
19 G Acclamate Dio, voi tutti della terra. Il discorso di Filippo con l’eunuco mostra che attraverso la Chiesa e la grazia divina si può accogliere la verità del Vangelo. S. Leone IX; S. Elfego; B. Bernardo. At 8,26-40; Sal 65,8-9.16-17.20; Gv 6,44-51.
20 V Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. Inizia il racconto su Paolo che da grande persecutore della Chiesa diviene grande annunciatore del Signore risorto. S. Aniceto; S. Agnese da Montepulciano. At 9,1-20; Sal 116,1-2; Gv 6,52-59.
21 S Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? La figura di Gesù la si può accogliere solamente nella fede e, in particolare, nell’Eucaristia. S. Anselmo (m.f.); S. Corrado da Parzham. At 9,31-42; Sal 115,12-17; Gv 6,60-69.
[22 D IV Pasqua / B (S. Leonida) At 4,8-12; Sal 117,1.8-9.21-23.26.28-29; 1 Gv 3,1-2; Gv 10,11-18]. Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni.
Enrico M. Beraudo
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Cristo, nostra Pasqua (545); Mio Signore, gloria a te (554).
Salmo responsoriale: Ritornello: Sei tu la mia luce (97); G. Assandri.
Processione offertoriale: Camminando con te (540).
Comunione: Mistero della cena (678). Emmaus ( 644).
Congedo: Regina caeli (591).