25 febbraio 2018

La Quaresima è il tempo dell’ascolto. La Trasfigurazione è anticipo della gloria del Risorto. Non dobbiamo dimenticare che quest’uomo che sta camminando verso una morte ignominiosa è il Figlio amato da Dio. Il Padre indica Gesù come il Figlio prediletto e ordina di ascoltarlo

«QUESTI È IL FIGLIO MIO, L’AMATO: ASCOLTATELO!»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
ALLA rivelazione della sua identità di Messia sofferente Gesù aggiunge quella della sua dignità divina e si trasfigura davanti a tre discepoli, che rimangono stupefatti per lo splendore delle sue vesti e per la presenza di Mosé ed Elìa. Gesù è riconosciuto non solo “centro” della rivelazione dell’Antico Testamento, ma “vertice” di tutta la Rivelazione nella sua dignità di Figlio di Dio e perciò di rivelatore: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!» (Vangelo). Come conciliare tanta gloria con la sofferenza, il disprezzo e la morte di Gesù?
Il racconto della vita di Abramo in relazione al sacrificio del figlio Isacco è quanto di meglio si possa trovare all’interno della Bibbia per armonizzare l’amore paterno con l’amore-obbedienza alla volontà di Dio (I Lettura). San Paolo se ne serve per illustrare l’incomprensibile amore di Dio, «che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi» (II Lettura). La pesantezza della redenzione, che si riflette nella passione e morte del Signore, non ha lo scopo di mostrarci la severità di Dio, ma di esprimere in modo eminente la “gratuità” della sua azione salvifica.

Tarcisio Stramare, osj

IL NOME «GESÙ»

Il Monogramma di Cristo. La sigla IHS può indicare sia Iesus Hominum Salvator («Gesù, Salvatore degli uomini»), sia l’abbreviazione del nome “Gesù” in greco stilizzato (IHSOUS).
IL nome Gesù, nella sua forma ebraica Jehoshua, evoca subito uno dei grandi protagonisti della storia biblica, Giosuè, che introduce il popolo di Israele nella Terra della promessa, come leggiamo nel libro della Bibbia che ci è stato trasmesso con il suo stesso nome (il libro di Giosuè). Nel loro significato originario i nomi Giosuè e Gesù esprimono l’agire di Dio nella storia della salvezza: Jehoshua significa infatti «il Signore dona la salvezza ». Come Giosuè ha introdotto il popolo biblico nella terra della libertà e della salvezza dopo la schiavitù egiziana, così Gesù introduce tutti noi nel suo Regno, dopo averci donato la salvezza con la sua morte e risurrezione.
Gesù si presenta nel suo contesto familiare e sociale con questo nome, nel quale si concretizza e si svolge la sua esistenza quotidiana. È il nome che lo rende uomo tra gli uomini nella Palestina del suo tempo.
I suoi contemporanei lo chiamavano abitualmente con questo nome, spesso associandogli la specificazione di «figlio del falegname» (Mt 13,55), «figlio di Giuseppe » (Lc 4,22), «figlio di Maria» (Mc 6,3).
I suoi discepoli e quanti vedevano in lui l’inviato di Dio, lo hanno riconosciuto nella fede come il “Messia” (o il “Cristo”) annunciato dai profeti.

Don Primo Gironi, biblista, ssp.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA - MARZO 2018

Per l’Evangelizzazione: Perché la Chiesa riconosca l’urgenza della formazione spirituale, sul piano personale e comunitario.

Dei Vescovi: Perché i detenuti siano sostenuti nel loro percorso di recupero dalle istituzioni, dagli educatori e dai volontari.

Mariana: Perché si sviluppi una vera devozione verso la Madre di Dio secondo l’insegnamento della Chiesa.

PREGHIAMO: «Per i genitori e i padrini che attraverso l’itinerario quaresimale accompagnano i loro figli a ricevere il Battesimo, perché, sostenuti dalla nostra testimonianza diventino educatori e modelli nella fede».

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, la voce del Padre ci invita alla confidenza: il Figlio trasfigurato è il Salvatore del mondo. In lui poniamo la nostra fiducia.

Facciamo salire verso di Lui la nostra preghiera per i nostri fratelli e sorelle. Gesù, luce del mondo, salvaci!

1. È dal ministero della Chiesa che il Signore fa oggi ascoltare la sua Parola. Per il Papa e i vescovi, per i predicatori, i catechisti, i missionari e tutti i fedeli laici, preghiamo:

2. Gesù ordinò a quelli che l’hanno visto trasfigurato di non parlare a nessuno. Per coloro che hanno vissuto una forte esperienza spirituale. Per quelli stanno riscoprendo una nuova relazione con Cristo, preghiamo:

3. Il sacrificio del figlio chiesto ad Abramo ha messo la sua fede alla prova. Per gli uomini e le donne che attraversano adesso la prova della malattia, del lutto, della solitudine, preghiamo:

4. La fede nasce dall’ascolto della Parola di Dio. Per i catecumeni che si preparano al loro battesimo ormai vicino e per coloro che camminano alla luce del Vangelo, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Gesù, Figlio prediletto del Padre, tu sei la luce per ogni uomo. Noi ti preghiamo: che la tua luce si riveli ai cuori che sperano in te. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

II SETTIMANA DI QUARESIMA

26 L Signore, non trattarci secondo i nostri peccati. La misura della misericordia che dobbiamo avere verso gli altri è quella stessa di Dio: smisurata. Consiste nel non giudicare, nel non condannare cioè nel non mettersi al posto di Dio. S. Alessandro di Alessandria; S. Faustiniano; S. Porfirio. Dn 9,4b-10; Sal 78,8-9.11.13; Lc 6,36-38.

27 M A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. L’ipocrisia dei capi del popolo è denunciata da Cristo che invita ad obbedirli ma non a imitarli. La responsabilità delle guide sta nel fatto che per essere efficaci devono essere credibili. S. Gabriele dell’Addolorata; S. Onorina; S. Gregorio di Narek. Is 1,10.16-20; Sal 49,8-9.16-17.21.23; Mt 23,1-12.

28 M Salvami, Signore, per la tua misericordia. Cristo predice per la terza volta la sua passione, ma i discepoli non sanno capirlo: sono ancora preoccupati dei primi posti e dei privilegi. Il Signore li guida al servizio. S. Romano; B. Antonia da Firenze. Ger 18,18-20; Sal 30,5-6.14-16; Mt 20,17-28.

1 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Con la parabola del ricco e del povero Lazzaro Gesù porta i suoi a capire che per conoscere Dio non servono cose straordinarie, ma l’ascolto fedele della Sacra Scrittura, in cui Lui si rivela. S. Felice III; S. Albino; B. Cristoforo da Milano. Ger 17,5-10; Sal 1,1-4.6; Lc 16,19-31.

2 V Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie. La storia del rifiuto di Dio, dei suoi profeti e di suo Figlio è presentata con una parabola in cui la vigna è simbolo del popolo eletto e del Regno dei cieli. S. Troadio; B. Carlo Bono; S. Angela della Croce. Gen 37,3-4.12-13a.17b-28; Sal 104,16-21; Mt 21,33-43.45-46.

3 S Misericordioso e pietoso è il Signore. Salvare ciò che era perduto è lo scopo della venuta di Cristo. Come il Padre misericordioso, Dio sa aspettare il figlio lontano ed educare quello vicino. Ss. Marino e Asterio; S. Cunegonda. Mi 7,14-15.18-20; Sal 102,1-4.9-12; Lc 15,1-3.11-32.

[4 D  III Domenica di Quaresima / B (S. Casimiro) Es 20,1-17; Sal 18,8-11; 1Cor 1,22-25; Gv 2,13-15].

Oggi viene celebrata nel Tempio di San Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.

Elide Siviero

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: O Cristo, tu regnerai (514); Cristo Gesù, Salvatore (633).
Salmo responsoriale: Ritornello: M° A. Parisi; Solleviamo i nostri occhi al Signore (33).
Processione offertoriale: Conducimi tu (639).
Comunione: Non mi abbandonare (498); Tu sei la mia vita (732).
Congedo: La Madre col pianto nel cuore (580).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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