9 aprile 2017

COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSO DEL SIGNORE IN GERUSALEMME. L’entrata di Gesù nella città santa, Gerusalemme, assume, per esplicita iniziativa del Maestro divino il segno di una pubblica manifestazione della sua regalità messianica di fronte ai discepoli, alle folle e agli avversari. Con le Palme inizia la Settimana santa di passione, morte e risurrezione.

LA FOLLA: DAGLI OSANNA PASSA AL SIA CROCIFISSO

Commento - Disegno: Stefano Pachì
L’INGRESSO di Gesù a Gerusalemme fa entrare anche noi non tanto in Gerusalemme, quanto nella celebrazione degli eventi lì accaduti: la passione e la morte di Gesù. La liturgia ci propone l’ascolto del racconto intero della passione secondo Matteo, così da avere uno sguardo sul mistero della Croce. O meglio, come scrive Paolo (II Lettura), sul mistero di colui che «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce».
Isaia ne svela il significato (I Lettura): è la verità di accogliere la Parola di Dio, che consente alla vita di Gesù di diventare parola di salvezza, anche attraversando l’esperienza del rifiuto e della morte. Solo in Matteo al morire di Gesù si aprono i sepolcri e «molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono» (27,52). Nella morte di Gesù, il Figlio obbediente, risorgiamo e riceviamo una vita nuova. Accogliere colui che viene nel nome del Signore, come le folle di Gerusalemme, significa accogliere la vita nuova che egli viene a donarci attraverso l’offerta della propria esistenza.

Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità, Dumenza

SETTIMANA SANTA E PIETÀ POPOLARE

Celebrazione della Messa al Santuario di Fatima, vicino alla Cappella delle Apparizioni. foto John North/IStock
GESÙ è nato per compiere gli eventi di cui noi facciamo memoria nella Settimana Santa. In essi, infatti, Gesù rivela l’amore di Dio e nello stesso tempo il mistero della nostra vita che ci è stata data per essere donata. I riti della Settimana Santa sono i più antichi e i più importanti di tutto l’anno liturgico.
La Domenica delle Palme celebra l’ingresso di Gesù in quella Gerusalemme, dove nella sua ultima Cena il Signore istituirà l’Eucaristia (Giovedì santo), il sacramento che renderà presente in ogni tempo il sacrificio della croce (Venerdì santo) per “attirare tutti a sé” ed offrire a tutti l’infinita misericordia di Dio. Infine, la Veglia pasquale (origine di tutte le domeniche), celebra quel Battesimo che ci fa partecipi della croce di Cristo, cioè della vita donata per amore, per essere un giorno partecipi anche della sua gloria.
A questi momenti fondamentali del culto cristiano, la pietà popolare, nel corso dei secoli, ha aggiunto altre espressioni di fede: la visita all’Eucaristia nelle diverse chiese il Giovedì santo; la Via Crucis il Venerdì santo; processioni e formule di preghiera che fanno memoria della passione, morte e risurrezione di Gesù, come pure delle sofferenze della Vergine Maria... Tutte queste devozioni sono complementari, cioè hanno un senso pieno se si aggiungono ai riti liturgici della Chiesa. Diversamente sarebbe come accumulare un ricco arredamento senza avere la casa.

Silvano Sirboni, liturgista

«Una grande varietà e ricchezza di espressioni corporee, gestuali e simboliche caratterizza la pietà popolare. Si pensi esemplarmente all’uso di baciare o toccare con la mano le immagini, i luoghi, le reliquie e gli oggetti sacri; intraprendere pellegrinaggi e fare processioni... Simili espressioni, che si tramandano da secoli di padre in figlio, sono modi diretti e semplici di manifestare esternamente il sentire del cuore e l’impegno di vivere cristianamente. Senza questa componente interiore c’è il rischio che la gestualità simbolica scada in consuetudini vuote e, nel peggiore dei casi, nella superstizione».

(Direttorio su pietà popolare e liturgia, n. 15).

PREGHIAMO CON FIDUCIA ”IL MISERICORDIOSO”

Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò (Lc 15,20).

Affrettati, aprimi le tue braccia paterne / ho consumato ogni mio avere nella dissipazione / nel disprezzo della inesausta ricchezza / delle tue misericordie, o Salvatore. / Ed ora non disprezzare il mio cuore avvilito. / A te, Signore, grido compunto: «Ho peccato, padre, contro il cielo e verso di te».

(Romano il Melode, Kontakion del Prodigo).

«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9).

Aprimi le porte del pentimento, / o Datore di Vita, / perché fin dall’alba si leva il mio spirito, / si volge in preghiera al tuo santo tempio, / portando con sé / il tempio contaminato del mio corpo. / Nella tua compassione, purificami, / per la tenera benevolenza della tua misericordia. Amen.

(Liturgia ortodossa, Tropario quaresimale).

Te solo desidera l’anima mia, Signore! / Il tuo sguardo sereno e mite / non lo posso dimenticare, / e con le lacrime ti supplico: / vieni e prendi dimora in me / e purificami dai miei peccati. / Tu vedi dall’alto della tua gloria / come l’anima mia si strugge a causa tua. / Non abbandonarmi, / ascolta il tuo servo: / io grido a te, come il profeta Davide: / «Abbi pietà di me, o Dio, / per la tua grande misericordia ».

(San Silvano del Monte Athos).

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ha dato la sua vita ed è risorto per tutti. Con questa fede innalziamo a Dio la nostra preghiera per la Chiesa, per l’intera umanità e per ciascuno di noi.

Preghiamo insieme dicendo: Accogli, Signore, la nostra supplica.

1.
Perché le celebrazioni annuali della santa Pasqua siano per questo mondo inquieto e lacerato da tanti conflitti sorgente di salvezza, di riconciliazione e di pace, preghiamo:

2. Perché ogni comunità cristiana e ciascuno di noi sappia riconoscere e accogliere il Signore Gesù nei poveri e in ogni persona che soffre, preghiamo:

3. Perché in ogni casa sia sempre presente il Signore Gesù con il suo Vangelo e con la sua grazia per alimentare quell’amore che supera tutte le difficoltà e tutte le divisioni, preghiamo:

4. Perché i giovani aprano il loro cuore a Cristo e mettano le loro potenzialità e il loro entusiasmo al servizio del Vangelo per promuovere tutto ciò che è bello, giusto, vero e buono, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Per il mistero pasquale del tuo Figlio, morto e risorto, donaci, o Padre, di accogliere fruttuosamente i doni del tuo amore per la salvezza nostra e del mondo intero. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

SETTIMANA SANTA

10 L Il Signore è mia luce e mia salvezza. A sei giorni dalla Pasqua, Gesù è ben consapevole dell’imminenza della sua morte e sepoltura. Che differenza tra Giuda, che valuta Gesù sulla misura del denaro e la donna Maria di Betania, che lo valuta su quella dell’amore! S. Palladio; S. Maddalena di Canossa. Is 42,1-7; Sal 26,1-3.13-14; Gv 12,1-11.

11 M La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. Gesù sa che il sacrificio della sua vita coincide con la glorificazione di Dio e la propria. Alla figura di Giuda che collabora con Satana per togliergli la vita, si contrappone quella di Pietro che è disposto a dare la vita per lui. S. Stanislao; S. Gemma Galgani. Is 49,1-6; Sal 70,1-4a.5-6.15.17; Gv 13,21-33.36-38.

12 M O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi. Mentre Gesù dispone accuratamente tutto per celebrare con solennità la Pasqua, versando per il nostro riscatto il prezzo altissimo del suo prezioso sangue, Giuda lo vende al prezzo di uno schiavo, 30 denari. S. Guido I; S. Zeno. Is 56,4-9a; Sal 68,8-19.21.31.33-34; Mt 26,14-25.

Tarcisio Stramare, osj

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Processione: In te la nostra gloria (115); Croce di Cristo (130).
Salmo responsoriale: Modulo: da Il canto del Salmo responsoriale (ElleDiCi, Leumann 2011); Ritornello: Padre, nelle tue mani (125-126).
Processione offertoriale: Parole di vita (375).
Comunione: Se tu mi accogli (96); Quando venne la sua ora (120).
Congedo: Sei giorni prima della Pasqua (107).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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